Trieste porta d’Oriente: treno merci per Chengdu

D’Agostino valuta un collegamento diretto fra il porto e questa megalopoli da 14 milioni di abitanti: uno dei passaggi sulla Via della Seta voluta da Pechino
Un’immagine di Chengdu, capoluogo della Provincia di Sichuan: è famosa per i panda giganti
Un’immagine di Chengdu, capoluogo della Provincia di Sichuan: è famosa per i panda giganti

TRIESTE

«Il porto di Trieste sta diventando una delle più importanti piattaforme merci d’Europa come Chengdu lo è per l’Asia. Su questo parallelo si faranno delle valutazioni per capire se ci sono i presupposti per un collegamento diretto Trieste-Chengdu». Così il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, commenta la possibilità di istituire un collegamento ferroviario diretto Trieste-Chengdu per il trasporto delle merci.

È uno dei temi trattati nel corso degli incontri istituzionali e operativi condotti dalla delegazione regionale in Cina, guidata dall’assessore alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Bini.

La Regione fa sapere che durante l’incontro con Yang Xingping, vicegovernatore della Provincia di Sichuan (che conta 90 milioni di abitanti), è emersa la reciproca volontà di trovare forme di collaborazione fra i due territori.

In particolare si è parlato della possibilità di collegare via rotaia Trieste con Chengdu, capoluogo della Provincia di Sichuan, famoso nel mondo per i panda giganti. Una megalopoli da 14 milioni di abitanti, centro nevralgico di un territorio vastissimo, al cui confronto il Fvg e le sue città sono semplici quartieri. Eppure l’idea di un collegamento via terra, come osservato da De Agostino, ha delle basi su cui procedere alla valutazione. Se Chengdu è uno snodo importante nel labirintico sistema logistico cinese, Trieste sta assumendo un rilievo internazionale sempre più ampio in Europa, e ha attratto l’attenzione della Cina nell’ambito della Nuova via della Seta. In particolare, i collegamenti di Trieste verso l’Europa settentrionale sono un punto di attrazione per gli appetiti di Pechino, interessata ad avere accessi rapidi al cuore del continente.

Passi importanti sono già stati fatti. È dello scorso anno la notizia dell’accordo fra l’Adsp dell’Adriatico orientale e Duisport, la società che gestisce lo snodo ferroviario tedesco di Duisburg. La città che fu il cuore industriale della Ruhr è oggi il terminale di arrivo via terra di uno dei canali più importanti della Nuova via della Seta, con 25 treni settimanali dalla Cina.

Il patto Duisburg-Trieste, porto che ricerca con forza la vocazione ferroviaria, inserisce di fatto il capoluogo Fvg all’interno del sistema.

Quanto al resto della visita, Bini commenta così l’esito dell’incontro con Xingping: «Gli accordi potranno essere agevolati dagli elementi in comune presenti nelle due aree. Ci unisce la cultura, ad esempio, in quanto entrambi i territori possono vantare importanti siti Unesco, così come l’arte e l’enogastronomia. Si prospettano grandi opportunità dal punto di vista turistico e imprenditoriale».

Xingping ha espresso il desiderio di rafforzare la conoscenza fra il Fvg e lo Sichuan «perché, attraverso la reciproca conoscenza, è possibile agevolare la collaborazione e raggiungere accordi con il Fvg, regione conosciuta per le sue grandi competenze nei settori medicale, navale, agroalimentare e manifatturiero». —


 

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