Trieste, nomina eredi quattro donne per amore

L’incredibile serie di testamenti revocati e rifatti da un ex medico sfocia in due processi. Tutte assolte alla fine le beneficiarie
Foto BRUNI TRieste 28 01 10 Tribunale di Trieste
Foto BRUNI TRieste 28 01 10 Tribunale di Trieste

TRIESTE La sua “colpa” era quella di un’incontenibile passione per il genere femminile. Una travolgente debolezza che si trasformava in generosità. Perché quando incontrava una donna il suo cuore cominciava a battere forte e in breve se ne innamorava perdutamente, a tal punto da nominarla erede universale dei suoi beni.

E poi quando il protagonista di questa vicenda - un ex medico assistito da un amministratore di sostegno - ne incontrava un’altra, revocava il testamento precedente e ne faceva uno nuovo.

Seducono un anziano e gli svuotano il conto
Una foto-simbolo di una donna fatale

Ma le quattro donne delle quali l’ex medico si era perdutamente innamorato - in periodi ovviamente diversi - non hanno avuto per il giudice nessuna reponsabilità. E alla fine sono state assolte dall’accusa di circonvenzione di incapace.

Le ultime due si chiamano Nadia Storti, 65 anni, e Rossana Franca, 56. Sono state difese dagli avvocati Luca Maria Ferrucci e Paolo Codiglia. Parte civile l’avvocato Maria Genovese.

La sentenza che cancella le loro accuse è stata pronunciata dal giudice Marco Casavecchia al termine del procedimento penale che si è svolto con rito ordinario. La motivazione della sentenza parla chiaro: «L’istruttoria non ha consentito di affermare la responsabilità delle imputate».

E questo perché «l’istruttoria non è riuscita a sciogliere tutti i nodi della vicenda lasciando, per così dire, delle zone d’ombra». E ancora, riguardo la personalità del medico dall’incontenibile (e costosa) passione, è emersa la sua grande e consapevole generosità. Come dire: dei suoi soldi ha sempre fatto quello che voleva.

Nell’aprile del 2015 si era chiuso sempre con una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste, pronunciata dal gup Giorgio Nicoli, il processo celebrato quella volta con rito abbreviato nei confronti delle altre due donne - all’epoca - imputate. Si chiamano Marta Sossi e Mirella Giorgiutti, 63 anni la prima e 66 la seconda. Erano state difese dall’avvocato Irina Carli.

Anziano sedotto e fregato Prime due imputate assolte
Foto Bruni 21.11.14 Michele Carannante in Corte d'Assise-Enzo Truncellito e Giorgio Nicoli,giudici

Certo è che la passione per il gentil sesso è costata all’ex medico svariate centinaia di migliaia di euro. Non meno di 500mila euro, ma forse anche di più, visto che i fatti dibattuti in entrambi i processi risalgono agli anni 2008 e 2009.

Alle ex amiche il protagonista di questa vicenda aveva regalato - come avevano accertato le indagini coordinate dal pm Massimo De Bortoli - anche oggetti in oro, diamanti, auto e assegni. E aveva pure effettuato versamenti a favore dei figli delle sue amiche. Insomma: un ininterrotto fiume di denaro.

Che, per il giudice Casavecchia per questo processo e per il giudice Nicoli per quello di due anni fa, è stato sostanzialmente legittimo e consapevole. «Dal dibattimento - recita ancora la motivazione del giudice Casavecchia - non è emersa alcuna condotta induttiva finalizzata all’erogazione del prestito e le condotte concomitanti e successive consentono di attestare la buona fede». Il pm nella sua requisitoria aveva chiesto l’assoluzione per Rossana Franca e la condanna per Nadia Storti alla pena di due anni e sei mesi.

Si è trattato quindi di un vecchietto quasi arzillo. Che si è innamorato, «quasi a voler compensare e sublimare un vero e proprio legame sentimentale-sessuale», come si legge nelle motivazioni. E che - per i giudici che hanno assolto le quattro donne - ha aperto portafogli e conto corrente senza problemi. E in maniera consapevole.

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