Trieste, niente scontrini: chiuso il bazar Mirella

TRIESTE Il cartello in bella vista «7-8-9 giugno chiuso per inventario» posto vicino alla porta del bazar Mirella, lo storico locale di abbigliamento davanti all’hotel Jolly in corso Cavour, trae in inganno.
Perché lo stop di tre giorni dell’attività del locale, ritenuto l’ultimo negozio in città dedicato quasi esclusivamente alla clientela d'oltreconfine come lo erano fino a poco tempo fa quelli di Borgo Teresiano prima dell'arrivo dei cinesi, meta da anni della clientela d’oltreconfine e recentemente anche di triestini attratti dai prezzi bassi, è in realtà la conseguenza diretta di una serie di controlli della Guardia di finanza.
Insomma l’inventario lo faranno, ma perché non possono alzare la saracinesca. Tutto è nato dagli scontrini fiscali. Gli stessi scontrini che il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel Dpef vuole eliminare sostituendoli con la tracciabilità elettronica.
Questi i fatti: per sei volte i militari hanno accertato la mancata emissione degli scontrini fiscali. La prima volta 16 euro, la seconda 95, la terza 35, la quarta 103, la quinta 20 e la sesta 133. E di conseguenza è entrata direttamente in campo l’Agenzia delle entrate che ha disposto - con un provvedimento notificato lo scorso 13 aprile - il blocco dell’attività per tre giorni. Non solo: al titolare, Andrea Zamarin è piovuta anche una multa che sarà determinata dalla stessa Agenzia e che ammonterà a non meno di un migliaio di euro.
«Sono state solo delle sviste, degli equivoci», ha detto rammaricato uno dei responsabili della storica attività, parlando a titolo personale. D’altra parte basta fermarsi per pochi minuti a osservare il frenetico via vai dei clienti - in gran parte sloveni e croati - per avere un’idea del consistente e vorticoso giro d’affari. Gente in fila e tanti controlli antitaccheggio.
Al provvedimento di chiusura per tre giorni del negozio si è arrivati dopo un’indagine dei finanzieri del Gruppo Trieste conseguenza - si è saputo - di alcune ispezioni effettuate nelle ultime settimane. Funzionari dell’Agenzia delle entrate sono entrati nel negozio di abbigliamento soprattutto nelle giornate di sabato o prefestivi e hanno osservato dall’interno quello che accadeva. Poi - regolarmente - si sono manifestati e hanno rilevato le infrazioni.
Non è la prima volta che il bazar Mirella di Corso Cavour finisce sotto la lente degli uomini della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle entrate. È successo qualche anno fa. In quella circostanza era stata addirittura disposta la chiusura dell’attività per ben dieci giorni.
E il titolare di allora, Pierpaolo Zamarin, aveva mandato a casa i 25 dipendenti. Ma anche un’altra volta in quel periodo era piovuto il provvedimento di chiusura per tre giorni per la mancata emissione degli scontrini. Poi la società aveva cambiato denominazione e l’attività era ripresa. Fino al nuovo blitz.
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