Trieste, negozi aperti domenica in centro per sfruttare ogni ora di libertà
TRIESTE «Dobbiamo sfruttare ogni momento a disposizione prima del passaggio in zona rossa: quindi lavoreremo anche di domenica». Dopo lo “choc” seguito all’annuncio dell’ennesima, rigorosa stretta, molti commercianti triestini hanno scelto di reagire così, organizzando una speciale apertura nelle ultime 24 ore di “libertà”. «Di fatto non si sa quando riapriremo, – commenta Alberto Giorgi, titolare del negozio Robe di K –, così con un rapido tam tam telefonico tra alcuni commercianti abbiamo deciso di restare aperti domenica (domani, ndr). È un servizio in più che diamo ai clienti, visto che per Pasqua e anche per la Festa del papà saremo chiusi: in questo modo se qualcuno ha ancora qualche regalo da acquistare può approfittare di questa altra giornata di apertura».
Franco Rigutti, che con domani abbasserà le serrande del suo storico negozio, si unisce all’iniziativa. «Lo faccio per approfittare delle ultime ore della mia gestione, – spiega – . Rispetto alle previsioni iniziali, dobbiamo anticipare di 15 giorni la chiusura, visto che con il primo di aprile dobbiamo consegnare il locale ai nuovi affittuari». Rigutti, in qualità anche di vice presidente di Confcommercio si augura «che questo nuovo sacrificio sia veramente l’ultimo, altrimenti la vedo difficile che ci si possa risollevare: speriamo nel piano vaccinale».
Domani, in centro storico, resteranno aperti i negozi della catena Calzedonia, il punto vendita Re Artù, il negozio di abbigliamento Officina Stranomavero in via Felice Venezian. «È l’ultimo sforzo che facciamo per agevolare i clienti, – sostiene Cristina Sitter di Tosca Blu di via Mazzini e Eddicott di via Imbriani – speriamo rispondano all’iniziativa». Antonella Pacoric, presidente di Federmoda Gorizia e titolare del negozio a marchio Sisley nel capoluogo isontino, riferisce di aver saputo solo ieri della proposta dei colleghi triestini. «A Gorizia per il momento non c’è un’analoga iniziativa, ma appoggiamo l’idea dei commercianti di Trieste», sottolinea. «Ci si aspettava qualche piccola luce in fondo al tunnel e invece siamo ritornati a un anno fa -, valuta Giovanni Da Pozzo, presidente Confcommercio Fvg -. Invece il quadro è a tinte fosche. Servono ristori sul fronte economico e dai vaccini su quello della salute. Basta che non si prosegua con le promesse mancate del passato e che finalmente arrivino e aiuti concreti per migliaia di imprese che rischiano di non reggere ulteriormente».
Ad attrezzarsi in vista della zona rossa anche gli artigiani. «C’è un super lavoro in questi giorni – spiega il direttore di Confartigianato Enrico Eva –. In molti per smaltire il lavoro resteranno aperti domani, e anche i nostri uffici saranno operativi per far fronte alle domande di cassa integrazione in arrivo». —
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