Trieste, lo squalo bianco nuova star di via Tominz
Un ulteriore passo nel cammino verso la completa rinascita. Un work in progress, quello che sta interessando il Museo di storia naturale, iniziato ormai quattro anni fa quando furono aperte le prime sale dopo il trasloco da piazza Hortis all'attuale sede di via Tominz, e che adesso prosegue con l'inaugurazione di ulteriori spazi, il cui taglio del nastro è fissato per la serata di venerdì 23 maggio.
La grande attesa si concentra in particolare sulla Sala dello squalo dove sarà posizionata l'enorme sagoma del Carcharodon carcharias, il grande squalo bianco che con i suoi 5 metri e 40 di lunghezza è l'esemplare naturalizzato in pelle più grande d'Europa e dell'emisfero nord del pianeta, secondo solo a quello esposto a San Paolo del Brasile.
Dopo un accurato lavoro di riallestimento, durato tre mesi, e una parentesi espositiva nell'ambito di “Next”, lo squalo sarà adesso visibile attraverso un percorso allestito ad hoc, con notizie e approfondimenti sulla vita e sull'evoluzione di questi affascinanti predatori. Né mancheranno sorprese ed effetti speciali. A iniziare dal nome, che rimane top secret e che sarà svelato al momento dell'inaugurazione: nome che in realtà era già stato assegnato all'esemplare femmina più di un secolo fa, precisamente nel 1906, dallo stesso capitano Morin che lo catturò nel golfo del Quarnero e che in qualche modo è legato alla storia di Trieste (l'indimenticata imperatrice d'Austria Sissi?).
Contemporaneamente saranno completate altre tre sale che finora non erano state ancora contestualizzate: quelle dedicate ai Giganti del mare, ai Pachidermi e il Teatro degli scheletri, cui si aggiunge la sala che ospita L'uomo di Lonche, vale a dire il primo esempio di cure dentali della storia che, insieme al dinosauro Antonio ed allo stesso squalo bianco, va a formare un autentico tris d'assi di reperti unici al mondo. Ciliegina sulla torta, la novità rappresentata dall'esposizione dei calchi fedeli di tutti i principali fossili che costituiscono le tappe dell'evoluzione umana nel mondo.
«Stiamo per compiere indubbiamente un passaggio importante nel percorso del Museo di storia naturale, anche se la strada è ancora lunga visto che siamo appena a metà del cammino - afferma Nicola Bressi, direttore dei Musei scientifici -. L'idea è quella di proporre un percorso espositivo in chiave moderna che possa coinvolgere i visitatori in modo interattivo: oltre che vedere, ci sarà dunque anche la possibilità di ascoltare e toccare con mano per entrare idealmente in un mondo tutto da scoprire». Lungo il corridoio che conduce alla Sala dello squalo troverà spazio anche la mostra di Simone Sbaraglia, uno dei più famosi fotografi naturalistici al mondo, reduce dalle tappe di Roma e Cagliari, che sarà visitabile fino a settembre: esposte una quarantina di gigantografie sul tema “Immagini dal pianeta terra”.
Lo stesso Sbaraglia il giorno dell'inaugurazione, alle 18 di venerdì 23 maggio, terrà una lectio magistralis sulla fotografia naturalistica.
Nei primi due giorni di apertura del rinnovato Museo di storia naturale, sabato 24 e domenica 25 maggio, orario continuato dalle 10 alle 18, mentre il costo del biglietto sarà ridotto per tutti a 2 euro.
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