Trieste, “La verità è rivoluzionaria” non si cancella
TRIESTE “La verità è rivoluzionaria” è incancellabile. La scritta di Ugo Guarino, l’unica rimasta all’interno dell’ex Opp di San Giovanni, è salva. È stata vincolata dalla Soprintendenza ai Beni culturale su iniziativa della Provincia di Trieste proprietario dell’edificio con la scritta di via Weiss 2 (il cosiddetto Padiglione L). La notizia è stata data ieri dal gruppo Facebook “Salviamo la scritta “la verità è rivoluzionaria”” creato da Fulvio Rogantin, Elisa Biagi ed Erika Cei e che in poco tempo ha raggiunto quasi 2mila adesioni.
Il gruppo aveva lanciato l’appello un anno fa dopo che era stata cancellata l’altra scritta simbolo: “La libertà è terapeutica”. «Ho il piacere di comunicarle che la Soprintendenza con nota del 27 agosto 2015, esaminata la proposta e la documentazione afferente la scritta “La verità è rivoluzionaria”, ha ritenuto la scritta meritevole di tutela in quanto è stata verificata la particolare importanza storica e morale della scritta stessa» scrive al responsabile del gruppo Fulvio Rogantin l’assessore provinciale Mariella Magistri De Francesco. La notizia arriva a pochi giorni (11 ottobre) dalla chiusura della mostra “L’alfabeto essenziale di Ugo Guarino” al Museo Revoltella. Guarino, che negli anni di Basaglia gestiva i laboratori di arte applicata “Arcobaleno” all’interno dell’ex Opp, è l’autore delle scritte entrate a far parte dell’immaginario collettivo.
«L’importanza della scritta - spiega l’assessore De Francesco - è stata riconosciuta sia perché costituisce testimonianza storica dell’istituzione pubblica in quanto risalente alla “gestione” Basaglia dell’Ospedale Psichiatrico, ed è quindi coeva a tutte le battaglie che hanno caratterizzato la nascita della Legge 180 del 1978, sia perché è stata realizzata formalmente dall’artista Ugo Guarino». Il Padiglione L della Provincia è in vendita da anni, ma non ha trovato alcun acquirente. Ora, con la cancellazione della Provincia, passerà alla Regione con il vincolo della scritta. «Lasciamo in eredità la palazzina e la scritta» dice con orgoglio l’assessore De Francesco. «Ricordo che un giorno incontrai Ugo Guarino, parlammo della scritta “La libertà è terapeutica” che appariva sulla palazzina della direzione - racconta Rogantin -. Ugo ne era particolarmente orgoglioso e, quando gli raccontai che la palazzina era in corso di restauro disse “podesi vignir a darghe una ripassada, e anche me piasesi firmarla”».
Non fece in tempo. La scritta fu cancellata definitivamente con il restauro effettuato dall’Azienda sanitaria. «Di scritte e murales le palazzine dell’ex Opp erano piene, pian piano sono state cancellate - continua Rogantin -. Cancellato il dipinto di Guarino fatto nel 1975 in occasione della gita in aereo, cancellate le scritte “Vogliamo il pane e le rose”, “Venga a prendere l’elettrochoc da noi, firmato Pinochet” e “Cile dentro una nera camicia di forza”. Quest’ultima ebbe l’onore di essere citata addirittura in un consiglio provinciale dell’epoca».
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