Trieste, la sfida di Martina antiquaria trentenne tra web e testi antichi
TRIESTE “Del furore d’aver libri”. Fa subito venire in mente il titolo del libro di Gaetano Volpi dedicato a bibliofili e bibliomani di ogni tempo, mettere piede da “Zuckerman”, la nuova libreria antiquaria che ha da poco aperto i battenti in via Rismondo 1 (orario: 10-13 e 16-19 da mercoledì a sabato, martedì 10-17, chiuso lunedì). Colonne di volumi, trincee di vetusti tomi, labirinti cartacei in cui è bello perdersi. Là dove una volta c’era l’autoscuola Bizjak, ora c’è un piccolo tempio dedicato al commercio dei libri antichi, usati e d’occasione. Ma se qualcuno si aspettasse di trovare in fondo al negozio, occultato dietro un’ingombra scrivania, un libraio dall’aria cupa e un po’ arcigna, simile al quadro simbolo dei bibliofili, il “Topo da biblioteca” dipinto da Karl Spitzweg nel 1850, avrebbe una sorpresa: ad accogliere i clienti c’è una giovane e bella ragazza, Martina Trevisan, trent’anni, un sorriso aperto e lo slang di chi smanetta sui social tra eBay, blog e Facebook.
Una laurea in Storia dell’arte, un anno di servizio civile alla Biblioteca universitaria di Udine, due anni di apprendistato nella rinomata libreria antiquaria “ApritiSesamo” di Roma e, soprattutto, un’innata passione per i libri: gli ingredienti ci sono tutti perché oggi Martina possa dire «ho finalmente coronato il sogno di aprire una libreria antiquaria tutta mia». «Lavorando alla ApritiSesamo di Roma - racconta la giovane libraia - ho aiutato il titolare a rilanciare on-line la vendita dei libri e allo stesso tempo ho imparato molto sul mercato del libro antico e dell’usato». Così, una volta tornata a Trieste, Martina ha preso la decisione di fare il grande passo. A darle una mano, anzi due, il mitico Piero Kruml della “Bottega del Nonno” di via Felice Venezian, labirintica rigatteria/libreria divisa in due punti vendita principali, uno di fronte all’altro, in uno dei quali Kruml smercia qualsiasi libro si scelga al prezzo di un euro. «Kruml mi ha aiutato tanto, così come Simone Volpato della libreria Drogheria28», dice Martina, che per mettere in piedi il negozio ha mobilitato parenti e amici cercando mobili e scaffalature di risulta da assemblare - con gran gusto a giudicare dal risultato - e dove sistemare gli attuali 40mila volumi che compongono il “corpus” dell’offerta. C’è di tutto: si va dalla storia alla narrativa straniera, all’archeologia, alla scienza, al mare ecc. E, ovviamente, una sezione è dedicata a Trieste e una ai libri propriamente antichi, dal XIX e XVIII secolo in giù. Più videocassette e articoli vari da collezionismo, in particolare stampe e oggetti di pubblicità d’epoca, «un’altra mia passione» confessa la libraia.
Ma l’arma vincente di Martina è il Web. Una volta i librai antiquari stampavano cataloghi (qualcuno ancora lo fa) con le loro offerte da spedire a una scelta cerchia di clienti. Martina invece si propone su eBay e su Amazon, i maggiori portali del commercio on-line, dove piazza i titoli che ritiene più appetibili. «E funziona», dice, meglio ancora di Maremagnum, il sito che ingloba i cataloghi di centinaia di librerie e studi bibliografici in Italia e all’estero. Il sito è frequentato da chi sa già cosa cercare, mentre eBay è una vetrina aperta sul mondo intero.
E poi c’è il blog: Art&Bibliophilia, dove Martina colloquia con i suoi amici e clienti di libri, film, fumetti. «Una decina di giorni fa - si legge in uno degli ultimi post - ho inaugurato la mia libreria antiquaria a Trieste, per chi fosse delle mie zone si trova in via Rismondo 1 e si chiama Zuckerman. Non vi nascondo la mia felicità e il mio entusiasmo per questa nuova avventura, ma anche il timore e l’ansia per il futuro». «Ma sono fiduciosa», dice adesso la giovane.
La Libreria Zuckerman è entrata così, assieme a Martina Trevisan, a far parte della pattuglia, non troppo numerosa ma senza dubbio agguerrita, dei librai antiquari e rigattieri specializzati, da Mario Cerne della Saba alla famiglia Di Pinto, ai Misan, da Piero Kruml a Simone Volpato. Rinnovando una tradizione che a Trieste vanta solide radici. E ricchi scaffali.
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