Trieste, la fontana di piazza Unità ritornerà a zampillare

Il Comune sceglie la via del restauro completo, costerà 188mila euro. Il monumento era senz’acqua da 10 anni
Un dettaglia della fontana di piazza Unità
Un dettaglia della fontana di piazza Unità

TRIESTE L’acqua ritornerà a bagnare i Quattro continenti della fontana di Piazza Unità (il quinto non era stato ancora scoperto quando fu collocata nel 1754). Una fontana che è a secco ormai da oltre dieci anni. Senza il minimo getto d’acqua. Una fontana senz’acqua è un non senso. Tanto più se sta quasi al centro della piazza più bella d’Europa. E tanto più in questi giorni di Natale quando nel vicino presepe scorre persino un torrente d’acqua con cascata in miniatura.

Trieste, tempi brevi per il restauro della fontana dei Quattro continenti VIDEO
L’assalto alla Fontana

L’amministrazione comunale, dopo l’ultimo atto vandalico del 12 ottobre scorso, ha scelto la via di un restauro completo mettendo mano al portafoglio del 2016 (stanziati 188mila euro). Soldi, come si apprende della determina dell’11 dicembre, coperti per euro 148 mila con alienazione titoli e 40mila con contributi statali.

Il restauro sarà quindi non solo monumentale, ma anche idraulico. «Oltre all’angelo tornerà anche l’acqua», assicura il sindaco Roberto Cosolini. Con tanto di riciclo che nel 2001, all’epoca dell’ultima ricollocazione, non era stato previsto. Non si sa ancora se la fontana tornerà ad avere l’acqua attorno come nel 2000 e come era prevista dal progetto originario della riqualificazione piazza dell’Unità d’Italia di Bernard Huet. La vasca circolare ai piedi della fontana era stata tombinata nel 2006 dall’allora amministrazione Dipiazza perché ad ogni refolo di bora diventava un ricettacolo di “scovazze”.

Trieste, sale sulla Fontana dei Quattro Continenti e "massacra" l'angelo FOTO E VIDEO
La trattativa tra l'uomo e i vigili del fuoco (Foto di Piercarlo Donda)

La fontana dei Quattro continenti sorse per volontà dell’imperatrice Maria Teresa che volle tre fontane monumentali per celebrare la costruzione del nuovo acquedotto (che fu terminato nel 1751). A realizzare le tre fontane venne chiamato lo scultore bergamasco Giovanni Mazzoleni, già attivo a Venezia e a Gorizia: quella del "Giovanin" a Ponterosso (1753), quella del Nettuno in piazza della Borsa (1755) e, appunto, quella dei Quattro continenti in piazza Grande, ora piazza dell’Unità d’Italia (1754).

Secondo le disposizioni impartite dalle autorità, la principale, al centro della piazza Grande, doveva rappresentare al mondo Trieste come città investita dai favori della fortuna, tra le merci del Porto Franco e la politica degli imperatori Carlo VI e Maria Teresa. In cima a una piramide pietrosa, una figura alata, suonando la tuba, annuncia al mondo la fama dell’emporio nascente e si rivolge alla giovane Trieste, che sta adagiata sulle rocce del suo Carso e, circondata da casse, botti, balle di cotone e cordami, si volge ad un mercante in abiti orientali.

Presso gli angoli, quattro statue simboleggiano i quattro continenti allora conosciuti (Europa, Asia, Africa e America), accompagnati dalle allegorie dei loro fiumi che riversano l’acqua da orci nelle quattro vasche della fontana. L’aspetto “orrido” della fontana, che fu subito criticato, venne ispirato al Mazzoleni dal naturalismo di gusto inglese e trova un modello nella fontana del Parnaso di Fischer von Erlach a Brno. «Un rozzo ammasso indecoroso di pietre», fu subito apostrofata, anche se il 30 luglio 1769, per festeggiare l’inaugurazione del Lazzaretto Nuovo, offrì ai triestini «copiosi getti di vino bianco e nero».

«Il massimo della bruttezza» secondo il recente giudizio dell’architetto Gigetta Tamaro. Nel 1925 si evitò per caso la sua demolizione decretata all’unanimità dal Consiglio comunale e l’anno seguente venne restaurata dallo scultore Marcello Mascherini. Nel settembre 1938 la fontana venne completamente smontata e le sue pietre furono ricoverate nel Civico Orto lapidario per fare posto in piazza Unità al palco del duce arrivato a Trieste a proclamare le leggi razziali.

Dopo lo sfratto di Mussolini la fontana rimase in magazzino per oltre 30 anni. Tornò nella piazza nel 1970, per interessamento del pittore Cesare Sofianopulo. Fu rimonata ma non più al suo posto originario. La fontana fu collocata in posizione decentrata, dove ora c’è la statua dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo. Il 10 ottobre 2000, nell’ambito della ristrutturazione dell’intera piazza firmato dall’architetto Bernard Huet, la fontana è stata spostata nuovamente al centro, in asse con il Municipio. Non senza polemiche visto che riduce la capienza della piazza nel caso di grandi eventi.

Fantocci appesi alle statue di piazza Unità VIDEO
Uno dei fantocci appesi in piazza dell'Unità

La storia della fontana è funestata da atti vandalici compiuti ripetutamente che hanno più volte spezzato le braccia dell’America e dell’Asia. Nella notte del 15 maggio 2008 fu staccata dal collo la testa della statua dell’Africa. Fu rimessa al suo posto nel giugno 2009 grazie al contributo di Fulvia e Fulvio Costantinides. Nel gennaio 2014 una statua fu danneggiata all’altezza dell’avambraccio. Nel maggio scorso alle statue furono appesi diversi fantocci da un gruppo di goliardi.

Il 12 ottobre, invece, la fontana fu massacrata a colpi di tubi innocenti da un triestino salito in cima per protesta. Ad avere la peggio è stato l’angelo mutilato di un’ala. E nel 2016, in vista dell’annunciato ripristino idraulico, la fontana dei Quattro Continenti saràsmontata e rimontata di nuovo. Stavolta nello stesso posto. Sarà pure la fontana più brutta del mondo ma è anche anche la più mobile.

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