Trieste, il Wwf attende la comunicazione ufficiale
TRIESTE Il direttore della Riserva marina di Miramare Maurizio Spoto non si lascia andare a facili entusiasmi. «Aspetto di conoscere i dettagli dell’accordo – spiega - certo è che adesso possiamo guardare al 2016 con maggiore tranquillità».
Le attività del Wwf Italia, all’interno dell’area protetta, sono già state calendarizzate per tutto il prossimo anno e il venire meno dello “sfratto” non può che giovare all’intera programmazione. «Da parte del polo museale non ho ricevuto nessuna comunicazione – continua Spoto - un accordo istituzionale potrebbe risolvere definitivamente questa vicenda, restituendoci la necessaria tranquillità operativa e contribuendo alla valorizzazione dell’intera area».
Un passo in avanti sembra esserci stato anche nei rapporti fra l’Università di Trieste e la stessa direzione della Riserva marina. Mauro Tretiach, docente di Botanica presso l’ateneo giuliano, aveva infatti affondato il colpo nei confronti del Wwf, “reo” di essersi proposto per la gestione sia della parte a mare, quella che corrisponde alla Riserva marina protetta, sia della parte terrestre, quella che fa parte del parco ottocentesco.
«Il Wwf – le parole di Tretiach - si propone per la gestione del parco in toto? Con quali competenze? Come si pensa di poter gestire un'area verde se si ha una formazione da biologo marino?». Spoto, con la prospettiva di dover lasciare il CCastelletto, aveva lanciato l’idea di trasferirsi presso il nuovo Polo botanico, quello che fra qualche mese troverà spazio nelle serre nuove, mentre il docente triestino aveva replicato che per l’intera gestione dell’area si sarebbe rivelato opportuno il coinvolgimento dell’università, come avviene in altri casi analoghi in Italia.
«Abbiamo avuto un chiarimento telefonico – conferma il direttore della Riserva marina - con l’Università di Trieste abbiamo già in atto una storica collaborazione per quanto riguarda l’area marina. Non è nostra intenzione invadere aree che non sono di nostra competenza, anche se rimaniamo disponibili a collaborare per attività di educazione e divulgazione anche per quanto riguarda il parco terrestre».
«Sono d’accordo, però, - conclude - che per la gestione dell’intero promontorio di Miramare siano necessarie diverse professionalità e accolgo favorevolmente l’idea di sederci attorno a un tavolo per un’attenta pianificazione che rispetti le reciproche competenze».
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