Trieste, il Porto vecchio ridisegnato in sei mesi
Scatta, con la scelta dell’advisor, l’iter per il Piano strategico di valorizzazione del Porto vecchio. Ieri il Comune ha avviato il procedimento di selezione per individuare «un consulente strategico di primario standing globale, con esperienze internazionali maturate nel settore della valutazione e programmazione strategica di interventi di trasformazione immobiliare a scala urbana al quale affidare un incarico finalizzato alla redazione delle linee guida per l’impostazione di un Piano strategico per la valorizzazione delle aree facenti parte del Porto vecchio di Trieste». I potenziali settori di sviluppo economico in cui si dovrà articolare il Piano e che vengono citati sono i seguenti: marittimo, turistico, ricettivo, culturale, portuale, diportistico, residenziale, ecc. Sono tre le fasi in cui si articolerà l’incarico per un periodo di tempo complessivo di almeno sei mesi e l’importo posto a base della procedura è di 170mila euro più Iva di cui 100mila euro saranno liquidati dal Comune e 70mila dall’Autorità portuale.
«Si tratta di un passo fondamentale nel percorso di rinascita del Porto vecchio di Trieste - ha commentato il sindaco Roberto Cosolini - di cui daremo la più ampia pubblicizzazione non solo sui media nazionali, ma anche sul Financial Times, essendo il nostro obiettivo quello di svolgere una selezione su scala internazionale tra le migliori strutture specializzate nel settore della progettazione strategica». «Dopo tanti anni di attesa - ha proseguito il sindaco - il Porto vecchio è un’opportunità troppo importante per Trieste e per i triestini, per cui esigiamo che l’operazione porti il massimo di benefici sociali ed economici alla nostra comunità. Per questo l’advisor che ora selezioneremo avrà il compito di supportarci in alcune scelte strategiche, nella definizione di un cronoprogramma puntuale e delle modalità operative, oltre che in una prima promozione dell’area a livello internazionale. Sono passati soli dieci mesi dalla norma di legge sulla sdemanializzazione e stiamo dimostrando come con una forte volontà politica e un grande lavoro di squadra siamo riusciti a lasciarci alle spalle quell’immobilismo stagnante che ha tanto nuociuto a Trieste».
Questo primo step si sostanzia in un’indagine esplorativa per acquisire le candidature che dovranno pervenire entro il 23 novembre. Nei cinque giorni successivi il Comune provvederà all’invio ai soggetti selezionati delle lettere di invito a formulare l’offerta tecnica ed economica che a propria volta dovrà arrivare entro il 17 dicembre. I plichi contenenti le offerte saranno aperti nella seduta pubblica del giorno dopo. L’incarico sarà svolto in tre fasi, ognuna in un tempo stimato di 60 giorni.
La prima riguarderà le indagini conoscitive. In particolare si dovranno svolgere: a) analisi del contesto territoriale, economico, demografico, sociale, tecnologico e logistico a livello locale, regionale e internazionale con l'evidenza dei punti di forza e delle criticità, dei fabbisogni, da sviluppare e implementare con possibili e fattibili soluzioni, dei limiti e vincoli (urbanistici, morfologici, ambientali, ecc.), dei rischi e delle opportunità; b) definizione degli obiettivi strategici sotto il profilo insediativo, economico, occupazionale, ambientale dell’intervento, con l’individuazione di indicatori di attrattività e interesse per investitori pubblici e privati, nazionali e internazionali, in coerenza al disegno della “mission” futura da assegnare alla città e all’interazione e integrazione urbana tra l’adiacente centro storico e il Porto vecchio. La seconda fase entrerà nel vivo del Piano strategico e dovrà essere così suddivisa: a) costruzione delle linee guida in linea con la mission della città che punti a conseguire i seguenti obiettivi: indicazione delle zone di modificazione fisica dell’area del Porto Vecchio secondo aree omogenee di conservazione o restauro, riqualificazione, sviluppo economico per i singoli settori di sviluppo (marittimo, turistico, ricettivo, culturale, portuale, diportistico, residenziale, ecc.); b)indicazione degli interventi da realizzare secondo ambiti di competenza delle istituzioni (Comune, Autorità Portuale, Regione, ecc.) e dei privati investitori; c) adeguata attrazione di capitale umano; d) adeguata attrazione di capitale finanziario; e) adeguato incremento della qualità della vita per i cittadini; f) valutazioni sommarie in ordine alle possibili forme di attuazione degli interventi. La terza fase vedrà impegnato l’advisor nel supporto e assistenza nell’illustrazione, condivisione, comunicazione e approvazione del Piano (forme di partecipazione)in particolare con: illustrazione delle linee guida del Piano a istituzioni, parti sociali, stakeholders, opinion leader, associazioni ecc. al fine della sua intellegibilità e condivisione; eventuali implementazioni o modifiche delle Linee guida in base all’esito delle consultazioni e al momento di confronto e partecipazione; assistenza nelle fasi di comunicazione e approvazione del Piano.
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