Trieste, il colosso cinese AZ Casa sbarca in Cavana

Nuovo store al posto del negozio di nautica in via Diaz. Acquisito l’ex Schlecker in via Filzi. Sette i punti vendita
L’edificio all’angolo tra via Diaz e via Felice Venezian dove sbarcherà il colosso cinese AZ Casa
L’edificio all’angolo tra via Diaz e via Felice Venezian dove sbarcherà il colosso cinese AZ Casa

TRIESTE Cresce ancora l'impero di AZ Casa. L'azienda di proprietà di una coppia di cinesi, a Trieste ormai da oltre 15 anni, sta per aprire altri due punti vendita: uno negli spazi un tempo occupati da Giacomini Nautica all'angolo tra via Diaz e via Felice Venezian, l'altro nell'ex negozio Schlecker all'angolo tra via Filzi e via Torrebianca.

La catena raggiunge così quota sette negozi in città, gli ultimi aperti in meno di tre anni, andando a conquistare la fetta più consistente del mercato dei casalinghi a Trieste e dando lavoro a oltre 35 di persone, tra cui molti italiani.

L'apertura dei due nuovi store è prevista per la prima settimana di aprile. I lavori di allestimento proseguono a pieno ritmo. Con questa ultima operazione il gruppo Az Casa, nato e operativo solo a Trieste, “conquista” dunque una zona ambitissima, quella attorno a Cavana, in cui gli imprenditori con gli occhi a mandorla avevano finora aperto solo ristoranti.

L’impero di AZ Casa ha preso il via da piazza Garibaldi, con il primo negozio di casalinghi. Poi il salto di qualità, nell'estate del 2012, con l'apertura del megastore in via San Francesco nei locali che furono il regno dei pasti veloci con il marchio Brek. Subito dopo è stata la volta del punto vendita a San Giacomo, della cartoleria sotto galleria Fenice e subito dopo del negozio di articoli per animali sempre in via San Francesco. E ora i nuovi negozi destinati ancora una volta ai casalinghi.

Nel 2012, mettendo per la prima volta il naso dentro a quel nuovo negozio in via San Francesco - allora il più grande in Fvg aperto da imprenditori cinesi - i triestini si erano subito accorti che qualcosa era cambiato nell'approccio al mercato locale da parte dei cinesi. I proprietari avevano fatto il salto di qualità proponendo tra gli scaffali in un ambiente curato e ben allestito, articoli di qualità, di marchi conosciuti, a pezzi vantaggiosi.

E facendo trovare alla cassa personale italiano, che dialoga e si confronta senza alcun ostacolo linguistico con i clienti anche in sloveno e croato. Non solo: avendo studiato per mesi l'attività di un negozio storico e rodato come quello che era Marchi Gomma, i titolari di Az Casa hanno “rubato” idee e consuetudini dei triestini riproponendole poi nel loro negozio di via San Francesco.

Comunità cinese a Trieste triplicata in 15 anni

Oltre ai prodotti i cinesi, i titolari hanno riproposto anche quella sorta di rituale tanto amato dai triestini: a Natale il negozio si trasforma in un importante punto vendita di articoli natalizi, a Carnevale in un negozio zeppo di costumi e coriandoli, in estate nel paradiso delle sedie a sdraio e degli articoli per il giardinaggio. Cambia volto, cioè, di stagione in stagione.

«Ci siamo adeguati alle abitudini dei triestini, - spiega la titolare Wu Xaowei -, è uno dei primi passi per una buona integrazione. E i clienti ci hanno premiati. I miei figli - continua - sono nati a Trieste, vanno a scuola e in asilo e parlano italiano, cinese e inglese. A loro auguro un'integrazione ancora più profonda, fatta non solo di lavoro ma anche di tempo libero e di viaggi in Italia alla scoperta della cultura e delle bellezze di questo Paese».

Dalla gestione di ristoranti tipici - il primo ad aprire nel 1982 fu lo Shangai di via degli Artisti -, i cinesi sono poi passati al commercio, aprendo negozi di abbigliamento e pelletteria. Poi è stata la volta dei bar (oggi nella provincia di Trieste gli esercizi pubblici in mano ai cinesi sono 80), dei centri massaggi, dei saloni di parrucchiere, delle sartorie, delle sale slot, dei grandi bazar dove vendere casalinghi, arredo e biancheria per la casa, strumenti per l'informatica, per la telefonia e piccoli elettrodomestici. E in futuro? «Credo che punteremo sugli alimentari - conclude Wu Xaowei -, aprendo supermercati di piccole dimensioni».

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