Trieste, gli sfoghi social di mamme e papà: «Troppe incognite, così non va»

C’è chi si lamenta per i cambi di orario e chi critica l’uso delle protezioni: «Sono scomode» 
Una mamma allaccia la mascherina sul viso della figlia
Una mamma allaccia la mascherina sul viso della figlia

TRIESTE «Entrate scaglionate? Stendiamo un velo pietoso. Nelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano, mi spiegate come si fa? Uno dei due arriva sempre tardi al lavoro? o chiedere aiuto ogni santo giorno ai nonni? Ah no scusate i nonni no, perché fino a pochi mesi fa (giustamente) erano una categoria protetta. Allora pago ogni giorno una baby sitter? E poi mi spiegate come si fa a stare per tutte quelle ore con le mascherine addosso? Io ci lavoro tutti i giorni e posso assicurare che dopo un po’ ti manca letteralmente l’aria. Poi chi vigilerà sull’uso di queste mascherine? Già me li vedo i bimbi delle elementari scambiarsele, perchè il disegno di quella del compagno è fichissima. E poi i banchi a rotelle sono scomodi, ci sta sopra a malapena un quaderno e a mio avviso sono pericolosi. Già me li vedo a scuola a giocare agli autoscontri! E la didattica a distanza? Non è nemmeno più da prendere in considerazione. Morale: un disastro su tutti i fronti».



Così una mamma sui social sintetizza molti dei pensieri di tanti altri genitori. Altre poi si chiedono se per determinate situazioni ci saranno informazioni esaustive in tempi brevi. «I bambini che non frequentano le lezioni di religione dove vanno? - si chiede Gaia -. L'anno scorso mio figlio in prima elementare veniva smistato nella classe vicina. Quest'anno avrà sempre il suo insegnate a disposizione? E per i piccoli che entrano alla scuola materna come intendono gestire gli inserimenti?». E poi c’è chi vorrebbe notizie definitive sugli aspetti più semplici, come gli orari definitivi. «Noi non abbiamo ancora nessuna notizia in merito - scrive Barbara - solo la data di inizio. La gente che lavora deve organizzarsi il giorno prima?». «Da noi - commenta Federica, un’altra mamma - hanno mandato una circolare nella quale si precisa l'entrata scaglionata. Il monte ore settimanale è ridotto, ma non sappiamo ancora di quanto».

C’è poi chi critica le disposizioni prese a livello nazionale, considerate tardive e spesso confusionarie, chi teme che da qui all’avvio della scuola possano subentrare nuove, ulteriori, regole, e chi guarda con timore alla ritorno alla lezioni da casa. E su tutto, come detto, incombe la paura dei contagi. «Oltre alle perplessità di carattere organizzativo naturalmente - spiega Francesca, un'altra mamma - la vera paura è che con le prime influenze, non potendo distinguere tra influenza e Covid, cosa faranno? E qualora si manifestasse un caso, si dice che a discrezione del dirigente scolastico verrà messa in quarantena la classe. E le relative famiglie? E gli insegnanti? Potrebbe essere anche l’intero istituto? I bidelli e i docenti che insegnano in più classi come faranno? Se ogni volta si resta a casa quindici giorni non si raggiungerà il numero di presenze minimo a superare l’anno scolastico. Alternative: ad ottobre sono tutti a casa con la didattica a distanza. E questo sarà un buco nero emotivo, psicologico, oltre che devastante per l’apprendimento. È ingestibile». —



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