Trieste, folla di visitatori allo scalo delle grandi sfide.

Il porto dei record. È quello che potranno visitare oggi oltre 500 triestini suddivisi in otto turni in un altro Open day che da qualche anno sta registrando il tutto esaurito. Nell’anteprima di ieri per stampa e instagramers il segretario generale dell’Authority Mario Sommariva ha ricordato i primati già messi in bacheca: numero uno in Italia per tonnellate complessive di merci movimentate, nel Mediterraneo come scalo petrolifero e fresco del gradino più alto su scala nazionale per numero di treni, ben 7.600 arrivati e partiti. Ma attraverso Trieste transita, grazie in particolare alla Pacorini Silocaf, anche il 20% di tutto il caffè importato in Italia e un terzo delle merci che viaggiano tra l’Europa e la Turchia e che percorre la più affollata autostrada del Mediterraneo per quanto riguarda i traghetti ro-ro.
Proprio dallo scalo triestino è stato anche inaugurato il Corridoio Adriatico-Baltico con un convoglio che arriva fino a Kiel, località tedesca sul mare del Nord, mentre un successivo traghetto collega la Svezia e presto farà altrettanto con San Pietroburgo. Internazionale per eccellenza, oggi quello di Trieste è anche il primo porto dell’Austria, il secondo dell’Ungheria, il terzo della Germania. Dove se non qui è in fase di realizzazione la più importante opera marittima che si sta costruendo in Italia? È la Piattaforma logistica dalla quale, in virtù di un Piano regolatore già approvato, potrà stagliarsi il Molo Ottavo, uno dei principali obiettivi di Pechino in Mediterraneo.
È stato bello ospitarvi nella nostra quotidianità e speriamo che tornati a casa vi sentirete orgogliosi di dire:
— Porto di Trieste (@PortodiTrieste) 18 giugno 2017
“Questo è #ilmioporto!” ☺️ pic.twitter.com/GpHskjRydw
Allo Scalo Legnami arriverà in settimana una nave di 190 metri, la più grande mai vista su quelle banchine, per imbarcare 16mila tonnellate di coils della Ferrier. Più a Sud, dove già la Redaelli produce le funi d’acciaio più lunghe del mondo trasportate dalla Frigomar, l’ultima scommessa dell’Authority: insediare aziende per la trasformazione delle merci usufruendo dei vantaggi del Punto franco. Sarà possibile anche perché l’ente, che sostituirà l’Ezit, sarà controllato dall’Autorità di sistema portuale che avrà il 51% delle quote e poi partecipato dai comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo.
Riproduzione riservata © Il Piccolo