Trieste: dietro le luci della movida il vecchio centro dimenticato

Riemerge il problema dopo il caso Godina: morìa di locali, animazione solo al mattino e assenza di giovani e turisti nell’area delle vie Carducci-Battisti. Il Comune corre ai ripari
Silvano Trieste 22/05/2014 Godina
Silvano Trieste 22/05/2014 Godina

Il confine è questo, la piccola galleria che mette in comunicazione via Gallina con via Carducci: di qua il centro “ricco” della Trieste del Duemila con i recenti negozi delle catene internazionali, che parte già da piazza San Giovanni e abbracciando Ponterosso e il Canale, va ben oltre piazza della Borsa e piazza Unità per includere Cavana e le Rive; di là il fulcro cittadino decaduto della seconda metà del Novecento quando la passeggiata era in viale XX settembre e i luoghi di ritrovo più consueti per ragazzi e adulti i Portici di Chiozza o la Luminosa. In quest’ultima zona, che da un lato si espande fino a piazza Goldoni, largo Barriera e piazza Ospedale, oggi quasi una propaggine della Balkantown cresciuta attorno a piazza Garibaldi, e dall’altro lambisce piazza Oberdan, la morìa di negozi continua da anni, i locali lavorano bene solo in orario di ufficio, le strade sono affollate solo al mattino, esclusivamente da triestini abitudinari di quest’area o da abitanti del luogo, i turisti non ci arrivano quasi mai. Ma un’altra galleria è quasi il simbolo del centro declassato a periferia: la Galleria Fenice. Il caso Godina è stato il più grave ed eclatante di come non siano più queste le rotte dello shopping, ma è di soli pochi mesi fa è il precedente della libreria Fenice, in città una delle più grandi e ricche di storia, a testimonianza di come nemmeno la cultura abiti più qui.

«Quella continua a essere un’area extramovida che in città soffre più delle altre - conferma Bruno Vesnaver presidente provinciale Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) - e c’è il rischio che la situazione peggiori ancora perché con Eataly all’ex Magazzino Vini il centro si allungherà ancora proprio agli antipodi, fin oltre piazza Venezia.» Parzialmente con la stazione Rogers e i locali di Campo Marzio ciò, almeno per i giovani, sta già avvenendo. Lo stesso Comune però sta correndo ai ripari e gli interventi più recenti e quelli prossimi, di pedonalizzazione e di riqualificazione, tendono proprio a “riequilibrare” la città. «È esattamente ciò che speriamo accada nei prossimi mesi - annuncia l’assessore comunale alla Pianificazione urbana Elena Marchigiani - con gli interventi dapprima attorno a largo Barriera, poi al Viale, quindi in via XXX ottobre e infine davanti al Politeama Rossetti.» Oggi la parte iniziale di via Battisti dove anche uno storico buffet cerca di rispolverare antichi allori si anima soprattutto a causa delle fermate degli autobus, la Luminosa riporta ancora malinconicamente i titoli dei film in programmazione, oltre ad annunci teatrali e immobiliari, ma pressoché nessuno si ferma a leggere. Il tratto di via Carducci tra i Portici e piazza Goldoni ospita tre banche, ma si è svuotato di negozi. Il Viale è ben lontano da quella piccola Rambla che potrebbe essere. «Da fine mese ad autunno nell’ambito del Piano del traffico - annuncia Marchigiani - faremo una serie di cerimonie e contiamo che anche queste feste riportino l’attenzione di triestini e turisti su queste aree.» «Per rilanciare il territorio extramovida - chiude Vesnaver - fidiamo nei nuovi strumenti urbanistici del Comune, ma invitiamo anche esercenti e commercianti ad associarsi e a dare vita ad alcune iniziative che lo rivitalizzino come ad esempio una serie di concertini».

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