Una nuova missione per 39 cani e padroni: ottenere il patentino che salva le persone
All’esame della Protezione civile per le Unità cinofile da soccorso c’erano coppie che ce l’hanno già fatta e altre pronte a rendersi utili agli altri

C’è Claudia, che da anni è operativa nelle emergenze con dedizione. C’è Sara, che con il suo cane ha scavato anche tra le macerie di Amatrice. E poi ci sono i quadrupedi, come il veterano Black, sul campo da dieci anni, o Swamy, alle sue prime esercitazioni. Sono alcuni dei protagonisti a Sgonico dove si sono svolti gli esami per le unità cinofile specializzate nella ricerca di persone disperse in superficie, delle associazioni iscritte all’elenco regionale della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, aderenti al Crucs, il Coordinamento regionale Unità Cinofile da Soccorso. Da tutta la regione sono arrivate 39 coppie, costituite da un cane e dal suo conduttore, che si sono spostate nelle cinque zone individuate per effettuare le prove previste, affrontate per ottenere o confermare l’abilitazione.
Tutto è stato coordinato dal campo base, allestito in uno spiazzo di Sgonico, con una giornata di uscite e valutazioni, da parte dei tecnici riconosciuti Crucs, che si è conclusa nel tardo pomeriggio. Le coppie conduttore-cane sono state impegnate, una alla volta, all’interno di ogni area di ricerca per lo svolgimento dell’esame, che consiste in una simulazione di ricerca di un disperso con le stesse modalità seguite negli allertamenti reali.

Franco Bubnich, presidente uscente dell’Associazione Nucleo Addestramento Cani da Soccorso, spiega che «tutti sono volontari e tutti hanno un fortissimo affiatamento con il proprio animale. I cani sono di famiglia, meticci o di razza, l’unico limite è la stazza, di solito non sono mai di taglia piccola o di taglia molto grande perché in entrambi i casi avrebbero alcune difficoltà. Questi impegnati sul campo – aggiunge – trovano una persona dispersa in piedi o in caso sia in posizione bassa, quindi seduta o stesa. E avvisano in modo diverso per allertare i soccorsi».

Claudia Cappelli, che subentra a Bubnich, si occupa di emergenza anche nel suo lavoro quotidiano, mentre l’attività con il cane «è iniziata nove anni fa – ricorda – volevo realizzare qualcosa di dinamico ma che fosse allo stesso tempo anche utile. Ho conosciuto Franco, che già da trent’anni era nel settore e così ho cominciato. È importante ricordare che non è un gioco. Ci si addestra ogni week end, più eventuali esercitazioni infrasettimanali. E ovviamente bisogna essere disponibili quando arrivano le chiamate. Siamo volontari ma cerchiamo di fare sempre il possibile per essere liberi e pronti quando serve».

Tra i conduttori c’è Sara Bortolussi, con Misty: «Volevo fare qualcosa di importante per gli altri e per la società, e così mi sono avvicinata a questo mondo nel 2009. Misty, che ora è con me, è il quarto labrador con cui opero. Ci sono tanti sacrifici ma c’è anche tanto amore e tanta passione per queste attività. È una missione. I momenti più duri? Quando ho preso parte alle ricerche sotto le macerie, dopo il terremoto di Amatrice, un contesto con emozioni molto forti, dove mi sono trovata accanto a famiglie che avevano perso i loro cari».
Poco distante c’è Black, ha 11 anni e mezzo e da dieci partecipa alle ricerche di dispersi con Giulia Azzani: «Era un cane molto attivo e quindi ho deciso di testare la sua energia in questo campo e si è rivelato subito idoneo. Abbiamo già tante esperienze insieme alle spalle».
Al suo primo esame invece Swamy, insieme a Davide Filippin, che è anche responsabile del Crucs regionale: «Ho cominciato nel 2010 con un altro cane, abbiamo effettuato varie operazioni come unità cinofila, e adesso siamo pronti a iniziare una nuova avventura noi due». —
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