Trieste, botte dietro le sbarreIl Coroneo ormai è una polveriera

Furiosa rissa nel carcere di Trieste, diventato ormai una polveriera. Cinque reclusi nordafricani, un rumeno e un ucraino, costretti in una cella sovraffollata, se le son date di santa ragione. Le guardie carcerarie sono riuscite a sedare il parapiglia, ma due agenti sono finiti in ospedale
Il carcere del Coroneo
Il carcere del Coroneo
TRIESTE.
Il carcere è diventato una polveriera: pugni, calci all’interno di una cella del Coroneo. L’ennesimo campanello d’allarme di una situazione di sovraffollamento e soprattutto di convivenza difficile da reclusi di differenti origine e provenienze. La rissa è esplosa sabato notte. Sono stati coinvolti cinque reclusi nordafricani e un rumeno e un ucraino.


Il parapiglia è stato sedato dall’intervento delle guardie carceraie. Due agenti sono rimasti contusi. Per fermare la violenza dei detenuti erano accorsi in quattro. Uno di questi, terrorizzato, si era chiuso a chiave nella stanzetta adibita a servizio igienico della cella. E per farlo uscire gli agenti hanno dovuto sfondare la porta tagliafuoco in metallo. I reclusi coinvolti si trovavano in carcere per reati di spaccio di droga e violenza ma soprattutto per aver violato la legge sull’immigrazione.


In carcere sono detenuti oltre 220 reclusi in gran parte stranieri. Vivono in celle ormai al limite della capienza. Alcuni sono stati alloggiati negli ex locali annessi alla chiesa interna della casa circondariale. In questa situazione è impossibile per la direzione del carcere alloggiare i reclusi in celle differenti a seconda della provenienza o della religione. Così è sempre più facile che le inevitabili discussioni si trasformino in liti e poi in risse.


"Sono situazioni sempre più normali", commenta preoccupato un agente. Così è accaduto sabato sera quando ormai molti dei detenuti del Coroneo stavano nelle loro celle a guardare la televisione. Nella cella convivono da mesi otto tra tunisini, algerini e marocchini con un rumeno e un ucraino. A fronteggiarsi si sono trovati cinque dei nordafricani e i due dell’Est europeo. Era bastato un piccolo screzio per rendere la situazione rovente e ingestibile. Ci sono stati spintoni e pugni.

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