Trieste, addio al negozio di fiori di scala Bonghi

Dopo 30 anni la titolare dell’Angolo verde chiude l’attività. «Ormai rose e bouquet non si vendono più»
Foto BRUNI 03.09.2017 Fioraia Lucy, via Revoltella
Foto BRUNI 03.09.2017 Fioraia Lucy, via Revoltella
Giù il sipario dopo più di trent’anni. Un addio voluto, perché ormai i tempi sono cambiati e la fioraia non è più la protagonista indiscussa di matrimoni e ricorrenze di tutti i tipi. Così Lucia Stocco, Lucy per i clienti e gli amici, 58 anni, ha chiuso le serrande dell’Angolo verde aperto in via Revoltella, nel rione di scala Bonghi, nel 1986. Una decisione, quella di aprire, presa subito dopo aver visto libero quel foro commerciale, che in passato aveva ospitato una macelleria di carne equina e poi una pescheria.


In precedenza Stocco aveva fatto la ragioniera. Po, appunto, la scelta di cambiare rotta trasformando la sua passione per i fiori in professione. «Ci sono stati periodi in cui dovevo curare un matrimonio ogni sabato e domenica - racconta -. Ho realizzato tanti bouquet e addobbi di chiese e ristoranti, si lavorava tantissimo, ora non si sposa più nessuno oppure lo si fa in velocità in Comune». Com’è accaduto a quella signora che, di recente, si presentata al negozio alle 9.40 in tuta da ginnastica, con la molletta nei capelli, chiedendo un bouquet per il suo matrimonio, che sarebbe stato celebrato esattamente 40 minuti dopo. «Oggi i giovani si conoscono e si mettono insieme via telefono: cuoricini e mazzi di fiori sono già sui cellulari - sottolinea -. Non c’è più la sensibilità di comprare un fiore per la mamma o la nonna tornando da scuola, come succedeva un tempo: facevo un mazzo di fiori con 5mila lire, era un gesto». E poi ci sono i supermercati che fanno concorrenza con le piante: «Qualcuno mi chiedeva cellophane, nastro e pure l’adesivo con il mio logo, ovviamente su questo dicevo di no».


La notizia della chiusura dell’attività ha lasciato spiazzati molti clienti affezionati. «Come faremo ora senza il suo sorriso?», le hanno chiesto molti aficionados. Per ringraziarli, Stocco ha sistemato un cartello di saluto fuori dalla porta. «Molte persone, tra cui il giocatore dell’Alma Pecile, mi avevano chiesto di fornire loro dei servizi floreali, ma quando chiudo, chiudo e quindi ho detto di no seppur a malincuore». Avendo giocato a basket ed essendo diventata dirigente anche nel mondo della Ginnastica triestina quando era in A1, Lucy per anni ha prestato la sua fantasia per le nozze del mondo della pallacanestro. Oggi ha liquidato il suo negozio e si gode il tempo libero. Come? Viaggiando con il marito: Spagna e Portogallo e, per qualche mese all’anno, Tenerife.


(b.m.)


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