Tragedia in porto a Trieste, muore travolto da un camion
TRIESTE Tragedia in porto. Nella serata di ieri, sabato 28 settembre, un guardiafuochi è stato travolto da un camion ed è morto. Si tratta del triestino Roberto Bassin, quarantasei anni, dipendente della Cooperativa Servizi Portuali-Coosp. L’incidente si è verificato attorno alle sette e mezzo a bordo della nave “Ephesus”, ormeggiata al terminal Samer in Riva Traiana.
Il conducente del camion, un semirimorchio, stava facendo una manovra – pare in retromarcia – e ha investito il quarantaseienne. Sembra che il guardiafuochi in quel momento fosse posizionato di lato. Sono intervenute l’ambulanza e l’automedica. Le condizioni della vittima sono apparse subito disperate. I sanitari del 118 hanno praticato il massaggio cardiaco. Hanno tentato in tutti i modi di salvare la persona. Ma non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche i Vigili del fuoco, la Capitaneria di Porto e gli ispettori dell’Azienda sanitaria.
La dinamica dell’investimento è abbastanza chiara: Roberto Bassin, che i colleghi conoscevano come “Roby”, è rimasto schiacciato tra il semirimorchio in movimento e un “respingente”, un tubolare di ferro ancorato alla nave che separa la zona di manovra dei camion dalla altre aree. Il quarantaseienne si è trovato senza via di fuga tra il semirimorchio e il tubolare. Come detto il dramma si è verificato sulla “Ephesus”, uno dei Ro-Ro che trasporta camion e che collega Trieste con la Turchia.
Bassin lavorava da anni in porto. Da quanto risulta al momento dell’incidente era presente anche altro personale. Con ogni probabilità la nave sarà sottoposta a fermo, in attesa degli accertamenti giudiziari.
I sindacati confederali e l’Usb hanno proclamato lo sciopero generale in porto. «Questa tragedia immane che riguarda il nostro porto e la nostra città – è l’accusa contenuta in un comunicato del coordinamento Usb Mare & Porti di Trieste – è l’ennesima di questo Paese in cui gli omicidi sul lavoro crescono numericamente davanti all’incapacità delle aziende di assumersi davvero le proprie responsabilità per quanto riguarda il peggioramento costante delle condizioni». Il sindacato, nell’esprimere cordoglio alla famiglia, rincara: «La sicurezza dei lavoratori e la prevenzione vengono visti come un onere, un orpello, un fastidio cui dedicare il minimo possibile di attenzione».
In serata la nota di cordoglio di Jens Peder Nielsen, amministratore delegato della Samer Seaports & Terminals. «Siamo profondamente colpiti e addolorati da quanto accaduto. I nostri pensieri e le nostre condoglianze vanno alla famiglia e ai cari della persona che ha perso la vita in questo incidente. Siamo vicini a tutti i lavoratori del Terminal che sappiamo essere profondamente scossi da questa tragedia. L’azienda, per quanto di propria competenza, è a disposizione delle autorità che stanno lavorando per ricostruire la dinamica».
Sull’episodio è intervenuto il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli, ieri a Trieste: «Sono sconvolto per la tragedia», ha dichiarato. «Voglio esprimere la mia vicinanza alla famiglia, dobbiamo impegnarci con tutte le forze per la sicurezza sul lavoro a livello di governo. Non si può perdere la vita lavorando». —
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