Torna l’acqua nel fossato di Palmanova

PALMANOVA. Tanti soggetti, un solo obiettivo. Così è stato possibile un recupero di straordinaria importanza. Queste le parole di Debora Serracchiani all’inaugurazione del ripristino del nodo idraulico della Roggia di Palma e delle chiuse dell’antico acquedotto che consentono ora di riportare l’acqua nel seicentesco fossato che cinge la fortezza. Un recupero, ha precisato il sindaco Francesco Martines, che ha visto la compartecipazione dell’Amministrazione comunale, dei Forestali, della Protezione civile, di tanti volontari e della Regione. Dopo quasi 30 anni, grazie al recupero dell’acquedotto e delle chiuse, al ripristino della Roggia di Palma, l’acqua sta defluendo nel fossato già da qualche giorno e il parco storico dei bastioni può avvalersi di un ulteriore scorcio, molto suggestivo.
Prima del taglio del nastro tricolore sulla cinta bastionata, Serracchiani ha preso visione al Palazzo municipale della genesi dell’imponente intervento attraverso un filmato che ha messo in luce com’era prima l’area e com’è attualmente. S’è potuto verificare che non erano visibili neppure i manufatti, nascosti dalla vegetazione infestante. S’è peraltro scoperta, come ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Luca Piani, una vasca di contenimento della quale non si sapeva neppure l’esistenza. I manufatti riportati alla luce e in piena efficienza risalgono al 1673 e rischiavano, come il piccolo acquedotto, di sparire. Il fossato si sta anche ripopolando di uccelli acquatici che ora stanno nidificando sulle sponde. L’impegno di spesa per il Comune, ha spiegato il sindaco Martines, è stato davvero irrisorio, 6mila euro, grazie al lavoro dei forestali e delle squadre di Protezione civile. Martines ha ringraziato e riconosciuto il merito all’ex sindaco Federico Cressati, presente alla cerimonia, perché durante la sua amministrazione aveva ottenuto il finanziamento, 200mila euro, per gli interventi di ripristino della Roggia di Palma che hanno consentito poi, con il recupero delle chiuse e i lavori successivi, il regolare deflusso dell’acqua. «Palmanova è un esempio per la regione e non solo - ha concluso Serracchiani -. Va salvaguardata e merita di far parte dei beni Unesco. Si percorreranno tutte le strade possibili affinché si possa arrivare alla valorizzazione architettonico-culturale di tutta la regione per incentivare il turismo».
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