Torna la stretta a Trieste, al mare con la mascherina dopo le 18
Il prefetto Valerio Valenti: "Protezioni obbligatorie quando non c'è distanza". Appello ai giovani: "Usatela davvero, siate responsabili"

Bagnanti sul lungomare di Barcola, precisamente ai Topolini
TRIESTE Anche in spiaggia, dopo le 18, bisogna indossare la mascherina se ci si trova in una zona ad alta intensità di bagnanti. La conferma arriva dal prefetto di Trieste Valerio Valenti il quale, decreto alla mano, spiega che nel mirino del ministro della Salute Roberto Speranza non sono solo i locali della movida, ma tutti quei luoghi dove si formano assembramenti. Appunto spiagge comprese.
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Il documento varato dal governo subito dopo Ferragosto, del resto, parla di «spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale». «L’ordinanza – aggiunge Valenti – non parla di luoghi specifici, fa degli esempi generali. Barcola rientra perfettamente nelle tipologia di luoghi ove si possono formare assembramenti e dunque è necessario rispettare l’obbligo di coprire naso e bocca. Chiaramente nel caso in cui ci siano ampie distanze tra una persona e l’altra, non servono protezioni». Chi volesse ammirare la luna da solo sugli scogli, dunque, non dovrà certo farlo con la mascherina sul volto. Chi decidesse di concedersi un po’ di sole prima del tramonto ai Topolini se ancora affollati, quella stessa mascherina invece dovrà indossarla.
Ancora una volta, dunque, l’appello è al buonsenso. «Chi ha fatto l’ordinanza – prosegue il prefetto – aveva in mente le immagini della movida che abbiamo visto in queste settimane, dove le persone erano accalcate. Il cuore del provvedimento è proprio questo: adottare contromisure quando si crea un assembramento per un lungo periodo e non si rispetta il distanziamento sociale».
In questo senso le Faq (domande e risposte) della Regione Friuli Venezia Giulia, aggiornate al 2 luglio e ancora valide, confermano l’obbligo di indossare la protezione per le vie respiratorie al chiuso e «in tutte quelle situazioni sociali all’aperto in cui non risulti possibile rispettare le distanze di sicurezza».
Le infografiche installate a Barcola ricordano che la protezione può essere abbassata mentre si prende il sole o si fa il bagno, mentre il discorso è diverso se si va al bar.
L’aumento dei contagi, in particolare nella fascia under 30, ha spinto il governo a una nuova stretta negli orari serali e notturni quando l’attenzione, e la mascherina, calano complice anche alcol e voglia di divertirsi.
Uno dei paradossi è legato magari alle compagnie di amici che si recano al mare: «Sì – conferma Valenti – se un gruppo di amici va al mare dopo le 18 dovrà indossare la mascherina». Accortezza che in ogni caso, ricorda, sarà bene adottare in ogni situazione a rischio folla.
Non mancheranno dunque i controlli: «In questa prima fase, piuttosto breve, saranno a carattere informativo poi procederemo con le sanzioni. Saremo presenti – conferma il rappresentante del governo – in quei luoghi dove sappiamo potrebbero crearsi assembramenti. Penso in particolare ai chioschi sul lungomare e, come già sapete, ai luoghi della movida».
Non sarà una caccia ai giovani: «Invoco da parte loro, però, responsabilità perché in questa fase sono i più colpiti dal virus». «Usate la testa – l’appello di Valenti – sia per indossare la mascherina, che non va portata sul gomito, sia per pensare. L’ansia da divertimento del post lockdown, durante il quale vi siete comportati in maniera esemplare, dovrebbe anche essersi esaurita quindi mi aspetto un modo di agire maturo». –
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