Toponomastica “maschilista”, solo il 2% di strade al femminile. Ecco la mappa

GORIZIA Sulle 443 vie di Gorizia solo dieci sono intitolate a donne (circa il 2% del totale). Di queste dieci vie, due sono intitolate a Sante. Lo afferma una ricerca di Tullio Chiussi contenuta nella nuova edizione, l’undicesima, dell’Agenda Storica di Gorizia di cui è autore Stellio Raida. Si tratta di via Eleonora Duse, via Giuseppina Furlani, via Adelaide Ristori, via Caterina Percoto, via Carolina Luzzatto, via Angiolina, via Norma Cossetto, scalinata Emma Galli, via Sant’Angela Merici e via Santa Chiara. La ricerca, in particolare, è contenuta nel capitolo nove dell’Agenda Storica che ha per titolo “Le donne nella toponomastica goriziana”. Ma è solo una delle chicche contenute nel libro di Raida, che, assecondando la sua professione di commercialista, l’ha infarcito di numeri e statistiche.
Tra le novità di quest’edizione, un contributo in italiano e sloveno di Peter Štih, docente di storia medievale all’università di Lubiana, che, nel primo capitolo, affronta il tema “I Conti di Gorizia”. Tra i nuovi curatori abbiamo l’archivista Vanni Feresin, che si è occupato del capitolo “Da Carlo V a Carlo I”, ossia delle visite degli imperatori asburgici a Gorizia. Altra new entry è Andrej Kosic, commerciante e acquarellista, che sintetizza le modifiche intervenute nell’economia cittadina negli ultimi 70 anni. Raida, invece, ha lasciato a se stesso tre capitoli. Il quarto, “Schede di analisi storico-economica”, affronta varie tematiche: dall’importanza della collocazione geografica di Gorizia, che favorirebbe un apprendimento delle lingue, alla storia del cambio euro-lira, passando per l’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, che, in ricordo dell’amico Claudio Bulfoni (tra i curatori di molte edizioni dell’Agenda), ha suggerito a Raida di ripercorrere l’ultima tappa, quella più dolorosa, della presenza ebraica in città.
Sempre nel capitolo quarto, viene ripresa e integrata la storia, già presente nelle Agende degli anni scorsi, della Cassa di Risparmio di Gorizia dal 1831 al luglio 2018, quando peraltro già era diventata Cassa di Risparmio Fvg. E se il capitolo quinto traccia una breve storia della Slovenia dal VI secolo d.C. alla nascita della Repubblica, riportando anche i suoi indicatori economici 2017, il decimo, tra statistiche varie, pubblica, secondo l’autore per la prima volta, la bolla Iniuncta nobis di Papa Benedetto XV, che, per Raida, “istituendo la Diocesi di Gorizia nel 1751, un anno prima di quella di Udine, è alla base di una certa rivalità tra le due città”.
Tra i curatori, troviamo infine Carlo Besciani, autore dei capitoli secondo e terzo (sui rapporti diplomatici Italia-Austria e sulle radici cristiane dell'Europa) e Diego Kuzmin, che nel capitolo sette riflette su un nuovo piano regolatore per Gorizia. —
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