Tondo: nessuna centrale nucleare a Monfalcone

«Me l’ha assicurato Scajola». E strappa un incontro a Pahor sul raddoppio di Krsko. Il premier sloveno a Opicina per l’apertura di una filiale bancaria. Incontro bilaterale dopo Pasqua. Pegorer critica il governatore
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TRIESTE
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, da buon carnico, non molla. Ieri, a margine dell’inaugurazione della nuova filiale a Opicina della Nova Ljubljanska Banka si è incontrato per pochi minuti con il premier sloveno, Borut Pahor e sul raddoppio della centrale di Krsko si sono dati appuntamento a dopo Pasqua. Prima di incontrare Pahor lo stesso Tondo ha dichiarato che «non c’è alcun progetto del governo per una centrale nucleare a Monfalcone. Lo ha detto, a margine del congresso regionale della Cgil a Zugliano. Tondo, sollecitato sul ”no” di Lubiana alla compartecipazione del Friuli Venezia Giulia al raddoppio della centrale nucleare di Krsko (a 150 chilometri da Trieste) ha ribadito di aver parlato «direttamente con il ministro Scajola. Non c’è - ha aggiunto il presidente del Friuli Venezia Giulia - nessuna ipotesi del governo di centrali nucleari a Monfalcone». Tondo - nuclearista convinto - ha poi precisato «di non aver ricevuto alcuna comunicazione dall’autorità slovena. Ho solo letto una dichiarazione dell’amministratore delegato di Enel («Non ci sono ipotesi per noi di partecipare al raddoppio di Ksko»). I rapporti con la Slovenia quindi proseguiranno», ha concluso Tondo.


«Non capisco le reazioni di gioia di fronte alle dichiarazioni dell’amministratore delegato dell'Enel - ha aggiunto Tondo - secondo cui mancherebbe ”la sposa”, la Slovenia, per andare avanti. Io invece ribadisco che continuerò su questa strada perchè la considero una scelta giusta. Il fine è raggiungere l’obiettivo di un’energia a costi ragionevoli in un Paese ove i costi superano il 30 per cento. Il punto non è mettere in difficoltà la giunta, ma raggiungere un risultato».


Pronta la replica del parlamentare del Pd, Carlo Pegorer: «Speriamo che il governatore Tondo abbia spiegato bene le sue ragioni nel suo incontro con il premier sloveno Borut Pahor o in quelli che verranno. Il presidente farebbe però bene a realizzare che la Slovenia è uno Stato sovrano che come interlocutore ha il governo italiano e non una Regione, per quanto importante possa essere ritenuta la nostra». Ora, secondo Pegorer, «Tondo deve esprimersi in modo netto e chiaro in ogni sede contro ogni eventualità che il Friuli Venezia Giulia ospiti una centrale nucleare».


Dal canto suo il premier Pahor non ha fatto alcuna dichiarazione in merito. Nel corso dell’inaugurazione della nuova banca ha affermato che «la Slovenia è pronta a realizzare investimenti all’estero e ad accogliere investimenti stranieri sul proprio territorio. Ha reso noto di aver incontrato il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Negli incontri - ha aggiunto - sono state esaminate le possibilità di collaborazione della Slovenia nell’Expo 2015.


«Siamo impegnati - ha detto Pahor - a fare di tutto, anche con iniziative comuni, per elevare il benessere delle nostre popolazioni. Negli ultimi 20 anni - ha aggiunto riferendosi alle aree di confine con l'Italia - tutto è cambiato ed è cambiato in meglio. Sono state fatte scelte strategiche che - ha sottolineato - hanno garantito la sicurezza e le diversità. Oggi possiamo andare un passo più in là, in campo finanziario». «Possiamo guardare con ottimismo al futuro», ha concluso Pahor che, citando la Croazia, ha detto di «sperare che il processo di allargamento dell'Unione Europea continui».


Il premier ha chiaramento espresso la volontà della Slovenia di entrare nei meccanismi finanziari e commerciali del Nordest d’Italia affermando che la Slovenia è pronta a fare i propri investimenti così come è pronta ad accogliere le proposte di collaborazione finanziaria con l’Italia.


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