Terreno inquinato, sloggiata la sagra di viale Campi Elisi
Niente più sagre estive in viale Campi Elisi. Lo spazio verde situato di fronte alla Pam, a fianco del distributore della Esso, che dal 2010 è stato teatro ogni estate e fino a qualche mese fa della Festa del pesce organizzata dalla Cooperativa pescatori di cui è presidente Guido Doz, è stato chiuso «a titolo cautelativo» dal Comune. Il motivo? La presenza nel terreno di metalli pesanti: specie rame, pericoloso per la salute se assunto oltre un certo limite. All’origine della decisione, come spiega l’assessore comunale all’Ambiente Umberto Laureni, «sarà perfezionata nei prossimi mesi, alla luce di nuovi controlli che nel frattempo effettueremo», la necessità di garantire la salute pubblica. Doz perciò ha dovuto liberare rapidamente l’area da tutte le attrezzature. Niente più pesce e musica d’estate nello spazio che vide esibirsi, fra gli altri, i famosi “Rockets”. «Per noi il danno è gravissimo – protesta Doz –: la sagra dava lavoro a una decina di persone e garantiva un incasso complessivo di circa 100mila euro a stagione, fondamentale per la sopravvivenza della Cooperativa. Ora improvvisamente si scopre che l’area potrebbe essere inquinata dopo che per anni decine di migliaia di persone l’hanno frequentata».
In realtà il problema del possibile inquinamento ha radici lontane. «La prima caratterizzazione del terreno, che originariamente era di proprietà della Fincantieri prima di essere ceduto alla Esso – spiega Laureni – risale al 2001 e già all’epoca fu registrata la presenza di rame. In quegli anni però la normativa che disciplinava queste situazioni era diversa e faceva capo al Decreto ministeriale 471 del ’99. Dopo l’entrata in vigore del Decreto 152, più restrittivo e che prevede anche l’analisi del rischio, nel 2005 si eseguì una nuova caratterizzazione anche perché in base alla nuova normativa la competenza sui siti inquinati era passata alla Regione».
Si arriva così al 2011, quando diventa indispensabile individuare il responsabile dell’inquinamento. «Il resto – riprende Laureni – è storia recente, perché lo scorso agosto la Provincia ha chiesto di interdire l’area nell’attesa di un’attenta analisi del rischio, trovando subito il parere favorevole dell’Azienda sanitaria. Di conseguenza abbiamo provveduto a chiudere lo spazio, perché è il Comune che deve garantire la salute pubblica. Confidiamo di poter effettuare nuovi e più precisi controlli entro la prossima primavera. A quel punto – conclude - o chiuderemo definitivamente lo spazio con una specifica ordinanza, in attesa di una bonifica, oppure la riapriremo». Un’ipotesi, quest’ultima, che sembra destinata a rimanere tale. «Il Comune ha inviato il provvedimento alla nostra Direzione nazionale - spiega Roberto Di Ilio, titolare della Stazione di servizio Esso a fianco dello spazio verde sede delle sagre – che mi ha subito comunicato l’urgenza dello sgombero. Ho avvisato Doz e adesso lo spazio verde è vuoto». «Prima che arrivassimo noi con i chioschi – incalza Doz – in quell’area i residenti della zona portavano i cani a fare i loro bisogni e i bambini andavano a giocare. Adesso all’improvviso mi vengono a dire che quello spazio è inquinato. Era da tempo che il Comune ci faceva la guerra in tutte le maniere, anche multandoci per l'esposizione di un cartellone all'ingresso della sagra: adesso hanno dato la mazzata finale».
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