Sulla scalinata dell’Università a osservare la star Mercurio
TRIESTE Mercurio è un pianeta piccolissimo. Talvolta, ma il fenomeno accade raramente, non più di 13 o 14 volte ogni secolo, transita davanti al Sole, passando sull’asse fra quest’ultimo e la Terra. In questi casi, oscura una piccolissima porzione del disco solare.
Lunedì 11 novembre succederà di nuovo e i triestini che vorranno assistere a questo fenomeno potranno goderne in un modo del tutto speciale. A partire dalle 13, in cima alla scalinata dell’ingresso principale dell’Università, in piazzale Europa, sarà messo a disposizione degli studenti universitari e del pubblico di Trieste un telescopio, che permetterà di osservare questo fenomeno. Sarà un’occasione unica, in quanto, essendo Mercurio un pianeta molto più piccolo del Sole, quando i due oggetti sono osservati dalla Terra, è estremamente difficile, senza appositi strumenti, individuarlo durante il transito, poiché appare come un piccolo punto scuro sulla superficie del Sole. Stavolta il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste, in collaborazione con Science Industries – Eps Young Minds Trieste, l’associazione cittadina di studenti e ricercatori che si occupa di animazione scientifica, ha voluto impegnarsi per garantire uno spettacolo straordinario a tutti. Saranno i ricercatori di Science Industries, insieme al professor Mauro Messerotti dell’Istituto nazionale di astrofisica e dell’Università, a illustrare le peculiarità di questa osservazione. Durante l’evento si potrà imparare come l’osservazione del transito di un pianeta davanti alla sua stella sia il fenomeno alla base della scoperta dei pianeti extrasolari.
In caso di cattive condizioni meteo, l’evento sarà rimandato…al 2032, anno nel quale Mercurio si ripresenterà con grande puntualità davanti al Sole. «Questa è la prima occasione, ma ce ne saranno altre – ha detto con soddisfazione il rettore dell’Università, Roberto Di Lenarda –, per aprire il nostro ateneo alla città e mettere a disposizione di tutti le competenze dei nostri insegnanti e dei ricercatori. La nostra linea – ha aggiunto – è e sarà quella di far conoscere a tutti ciò che facciamo». —
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