Sulla Cartiera guerra tra Regione e Burgo: «Basta scorrettezze, si specula sulla crisi»

L’affondo dell’assessore Rosolen dopo le dichiarazioni del manager Montevecchi. Venerdì tavolo con Spinoglio
Foto BRUNI 20.02.2019 Operai della Burgo in corteo
Foto BRUNI 20.02.2019 Operai della Burgo in corteo

Crisi Burgo, le 24 ore di sciopero tra ingiustizia e tristezza

TRIESTE Se il tackle scivolato di Franco Montevecchi era intenzionato a mietere palla e/o gambe, l’obiettivo ortopedico è stato raggiunto. Lunedì il capo del personale Burgo non ha badato a spese: attenti triestini - ha fatto capire non abusando di metafore - perché lo stabilimento di Duino va male e, se il 2019 va avanti a questo ritmo, la tenuta occupazionale non è garantita. Quindi, agli 87 esuberi della Linea 2 potrebbero aggiungersi i 225 della Linea 3. E se salta la Linea 3, addio alla riconversione della Linea 2 con la Cartiera estense di Giulio Spinoglio.

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La reazione più immediata e veemente alle dichiarazioni di Montevecchi ha recato l’autografo di Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, che già un mese fa aveva duellato proprio con Montevecchi in sede ministeriale sulla gestione degli ammortizzatori sociali.

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Foto BRUNI 20.02.2019 Operai della Burgo in corteo

Controffensiva portata lungo tre salienti: Burgo avrebbe dovuto rapportarsi direttamente con la Regione, Burgo diventa problema anziché soluzione, Burgo «mente sapendo di mentire» in quanto i fondi degli ammortizzatori sociali erano stati garantiti dal ministero del Lavoro. «Opacità che non può essere accettata», «abbiamo sopportato siparietti poco edificanti», «speculare sulla crisi per agire con questa disinvoltura», «la scorrettezza di alcuni soggetti non verrà più tollerata»: il confronto diventa un ring, la Rosolen evidenzia l’impegno della Regione a tutela di fabbrica e occupazione, tant’è che venerdì prossimo Fedriga e assessori competenti incontreranno Giulio Spinoglio, candidato unico a riconvertire la Linea 2 dal declinante patinatino all’emergente cartone da imballaggio.

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Sempre sul fronte istituzionale, è intervenuta, in qualità di capogruppo “dem” in commissione Lavoro alla Camera, Debora Serracchiani, per ribadire la richiesta di un tavolo al ministero dello Sviluppo economico, soprattutto alla luce dell’aggravamento della situazione produttivo-occupazionale in Cartiera. Il governo supporti la Regione «a gestire una situazione che, se arrivasse alle conseguenze estreme, sarebbe un vero trauma».

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Posizioni articolate in campo sindacale, dove l’affondo di Montevecchi è stato accolto con sensibilità diverse. Accesa la replica della Cisl, prima sigla della Cartiera. Il segretario regionale di categoria Massimo Albanese si adegua all’interlocutore aziendale, ritenendo «vergognosa» la presa di posizione aziendale. «Ci hanno sempre detto che la Linea 3 si sosteneva da sola, adesso cambiano le carte in tavola - sostiene - qual’è la strategia? Svendere la fabbrica? Spostare le commesse in altri stabilimenti per mettere in crisi Duino? Questo è un brutto scherzo di Carnevale che rischia di finire malissimo». La “rsu” Berardi non vuole commentare dichiarazioni rilasciate a caffè.

«La questione di fondo - argomenta invece Maurizio Goat, segretario territoriale di Slc Cgil - è che Burgo, avvertendo la prolungata crisi del patinatino, ha puntato sulla riconversione di Verzuolo e sta riflettendo su un’analoga operazione a Villorba. Solo Duino non ha progetti e investimenti». «Se il carico di lavoro non copre l’anno - prosegue - senza ammortizzatori sociali è difficile saltarci fuori».

La Uil, con il responsabile regionale di categoria Luca Mian, affronta la strategia finora seguita nel rapporto con l’azienda: «Le parti debbono sedersi attorno a un tavolo e deporre l’ascia di guerra, per non aggravare la situazione. Se il braccio di ferro non porta risultati, allora bisogna verificare se è utile proseguire con questo metodo». —


 

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