Stop in extremis alla demolizione della ciminiera di Straccis
L’esplosione era stata fissata per lunedì 16 dicembre. A fermare tutto è stata la Soprintendenza, che vuole verificare se c’è un interesse storico-culturale nel manufatto da tutelare
Bumbaca Gorizia 06.12.2019 ciminiera ex tabacchificio © Foto Pierluigi Bumbaca
GORIZIA Era già stato tutto messo a punto: l’orario preciso dell’esplosione controllata, l’ordinanza dettagliata della Polizia locale con i provvedimenti al traffico, lo sgombero delle abitazioni ubicate nella zona dal numero civico 147 al 153 oltre a mille altri particolari per rendere la macchina organizzativa perfetta, a prova di intoppo.
Ma, ieri mattina, dopo una lunga serie di riunioni, telefonate febbrili, contatti si è deciso di sospendere la demolizione della ciminiera dell’ex Manifattura tabacchi che avrebbe dovuto essere effettuata lunedì 16 dicembre alle 14, come annunciato nei giorni scorsi.
Il Comune, infatti, ha deciso di accogliere la richiesta di Simonetta Bonomi, soprintendente di Beni archeologici, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, che aveva caldeggiato di «differire di alcuni giorni» l’intervento in via cautelativa per verificare un possibile interesse culturale del manufatto. Per questo, è stata contattata la proprietà dell’area di Straccis che ha dato, a sua volta, il via libera al blocco, provvisorio, dell’operazione.
Il dirigente del settore urbanistico del Comune Licinio Gardin, in contatto diretto con il sindaco Rodolfo Ziberna e in collegamento con Prefettura, Questura e Protezione civile, sta seguendo la faccenda. E ha parlato, venerdì pomeriggio, con la soprintendente, spiegandole che, per ciò che riguarda le competenze del Comune, tutto era stato eseguito seguendo scrupolosamente le regole previste ma che c’era la massima disponibilità a verificare con la proprietà una possibile sospensione per ulteriori approfondimenti di carattere storico/culturale. E così è stato.
Nel frattempo, fra ieri e oggi, la Protezione civile si è attivata e si sta attivando per avvertire dello spostamento i vari soggetti allertati nei giorni scorsi. «Premesso che si tratta di una proprietà privata e che l’autorizzazione a demolire la ciminiera è stata firmata perché la struttura è pericolante, ovviamente, pur essendo già tutto pronto, abbiamo accolto senza alcuna esitazione la richiesta della Soprintendenza - spiega il sindaco Rodolfo Ziberna -. In questa maniera, abbiamo agevolato gli approfondimenti richiesti che dovrebbero verificare l’interesse storico e culturale del manufatto. È, peraltro, evidente che, in ogni caso, quest’ultimo dovrà intrecciarsi con irrinunciabili interventi di messa in sicurezza della ciminiera».
La decisione (ora sospesa) di procedere con l’esplosione controllata era stata presa nei giorni scorsi nel corso di una riunione ad hoc, convocata dalla Questura per l’acquisizione del parere di competenza della “Commissione tecnica territoriale in materia di sostanze esplodenti”. In quell’occasione, era stato evidenziato, senza troppi giri di parole, che la ciminiera, costruita nel 1953, era «evidentemente pericolante a causa di lesioni nella parte alta della struttura» e, per questo, era stato richiesto l’abbattimento, da effettuare con l’ausilio di esplosivo, il cui acquisto era già stato autorizzato dalla Questura. Ma, ora, è arrivato il dietrofront. —
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