Stessa istanza avanzata anche da Contrada e Stabile Sloveno
Non solo il Rossetti. I Tric che presentano domanda di contributo al ministero sono tre in tutto a Trieste: l’incartamento non parte solo da viale XX Settembre, ma anche dalla Contrada - Teatro Bobbio e dal Teatro Stabile Sloveno. Quest’ultimo può avvalersi inoltre della norma a tutela dei teatri di minoranze linguistiche o di confine inserita nel decreto Franceschini, con cui i parametri richiesti per i Tric sono corretti in 130 giornate recitative e 5.000 giornate lavorative. Ieri, dallo stesso Stabile Sloveno è stato confermato l’invio della domanda come “teatro di rilevante interesse culturale”. Identica conferma è giunta, per la Contrada, dalla presidente Livia Amabilino: «Abbiamo già inviato la domanda». Per tempo, entro il 31 gennaio, vecchia data-limite, e ancor più per tempo ora che la nuova scadenza è stata stabilita, quasi all’ultimo momento rispetto all’indicazione precedente, nel 6 febbraio.
Il sindaco Roberto Cosolini ritorna sulla scelta fatta per il Rossetti, già nell’aria da un paio di mesi abbondanti e adesso ufficiale: «Andavano verificate le condizioni per tentare la carta del teatro nazionale - le parole del primo cittadino -, ma dovevano essere sostenibili dal punto di vista economico e anche del non correre il rischio di snaturare le caratteristiche del teatro. La decisione finale è stata presa d’intesa con la Regione, concludendo che in questo momento non ci fossero queste condizioni. Mi pare che quella del Tric sia la logica conseguenza, forse per certi versi più gradita in città. Comunque - conclude Cosolini - il lavoro di costruzione di un sistema teatrale regionale sta andando avanti e magari fra tre anni ci consentirà di proporre il teatro nazionale. Cosa che oggi avrebbe esposto a maggiori costi senza la certezza di maggiori entrate». (m.u.)
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