Sotto i 45 anni e con radici europee: ecco lo straniero “tipo” del Fvg

Dossier immigrazione Idos: in regione i non italiani sono l’8,8%. E «non esiste alcuna invasione»
Due madri discutono in attesa dell'uscita dei figli al termine delle lezioni dalla Scuola Primaria S. F. Cabrini a Lodi, 16 ottobre 2018. Dopo le polemiche suscitate dalla decisione del Comune di sospendere la mensa ai bambini stranieri le cui famiglie non fossero in grado di dimostrare il diritto all'esenzione dal contributo, un nuovo caso è scoppiato a Trieste la cui giunta ha approvato un nuovo regolamento per le scuole d'infanzia che pone un tetto del 30% per gli alunni stranieri. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Due madri discutono in attesa dell'uscita dei figli al termine delle lezioni dalla Scuola Primaria S. F. Cabrini a Lodi, 16 ottobre 2018. Dopo le polemiche suscitate dalla decisione del Comune di sospendere la mensa ai bambini stranieri le cui famiglie non fossero in grado di dimostrare il diritto all'esenzione dal contributo, un nuovo caso è scoppiato a Trieste la cui giunta ha approvato un nuovo regolamento per le scuole d'infanzia che pone un tetto del 30% per gli alunni stranieri. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

TRIESTE In Fvg, come nel resto d’Italia, «non esiste alcuna “invasione”: il Paese è già multiculturale». È quanto risulta dal Dossier statistico immigrazione 2018, curato dal Centro studi Idos e presentato al Dipartimento di Studi umanistici dell’Università.

In regione l’incidenza di presenze straniere, perlopiù di provenienza europea, è in linea con la media nazionale. «Gli italiani sono il popolo europeo con la percezione più lontana dalla realtà, per quanto riguarda il numero delle presenze straniere – ha affermato Paolo Attanasio, responsabile Idos Fvg –. Si crede che ci sia più del doppio degli stranieri, rispetto a quelli effettivamente presenti: lo afferma uno studio Cattaneo. Ciò è dovuto a quel fastidioso rumore di fondo, che diffonde falsità, cui siamo costretti ad assistere quotidianamente».

Partendo dal quadro nazionale, alla fine del 2017 gli stranieri residenti in Italia sono cinque milioni e 144 mila: circa 97 mila in più rispetto all’anno precedente (+1,9%), per un’incidenza dell’8,5% sulla popolazione totale. Tra i non comunitari, circa su due su tre (2 milioni e 390 mila) hanno un permesso di soggiorno di durata illimitata, «che attesta un radicamento consolidato». Meno di una persona su cinque (239 mila) è titolare di un permesso inerente alla richiesta di asilo o alla protezione internazionale o umanitaria. Tra queste, sempre stando ai dati di fine 2017, quelli inseriti in strutture d’accoglienza sono 187 mila: l’80,95% è accolto da centri di accoglienza straordinaria, mentre solo il 13,15% è inserito in progetti Sprar. Oltre a ciò, è stato rilevato il fatto che il boom di profughi che, attraversando il deserto e il Mediterraneo centrale, sono approdati sulle coste italiane si è pressoché esaurito a partire dal 2017: «Ciò è imputabile ai discutibili accordi con la Libia – ha proseguito Attanasio – che consegnano i migranti nelle mani dei trafficanti, e alla politica del blocco delle navi. Nei primi nove mesi del 2018 nel Mediterraneo sono morti in quasi 1.300».

Non dissimile è la situazione in questa regione dove l’incidenza di presenze straniere è dell’8,8%: lo 0,3% in più rispetto alla media nazionale. La percentuale del Fvg è inoltre inferiore a quella dell’intero Nordest, dove l’incidenza è del 10,5%. I residenti stranieri nella nostra regione sono poco più di 100 mila (106.652), su una popolazione di oltre un milione e 200 mila abitanti (1.215.538). Il 52,3% è costituito da donne.

È stato anche rilevato che, in Fvg, le migrazioni avvengono soprattutto su scala europea: «Le nazioni più rappresentate sono, nell’ordine, Romania, Albania, Serbia, Ucraina, Marocco, Croazia, Bangladesh, Cina e Kosovo – ha chiosato Attanasio –. Sono in crescita, in particolare, gli arrivi dalla Romania, mentre sono in calo quelli dall’Albania. L’età media dei migranti è compresa nella fascia d’età più pienamente produttiva, tra i 30 e i 44 anni. L’età media dei nostri corregionali è invece di 46 anni». —


 

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