Soprintendenza, la lista degli assenteisti

Tra i 40 indagati architetti, amministrativi, capi tecnici, operatori di sorveglianza. Chi andava al bar, chi alla mostra del ricamo
Lasorte Trieste 19/09/12 - Assenteismo Sovrintendenza, Foto Fornite da Guardia di Finanza
Lasorte Trieste 19/09/12 - Assenteismo Sovrintendenza, Foto Fornite da Guardia di Finanza

di Laura Tonero

Assistenti amministrativi, architetti, dirigenti, capi tecnico, operatori della sorveglianza. Nella rete dei finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Trieste sono finiti dipendenti di ogni ordine e grado della Direzione e delle soprintendenze per i Beni culturali del Friuli Venezia Giulia. E dopo quelli degli architetti dirigenti Alvaro Colonna e Marino Sain, della storica dell’arte Maria Chiara Cadore e dell’impiegata amministrativa Elvi Bossi emergono i nomi di altri indagati. Se dovesse essere confermato quanto registrato dalle Fiamme gialle rischiano tutti di passare da semplici indagati a imputati con l’accusa di assenteismo, illecita percezione di straordinari, truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica.

Sulle notazioni che la Guardia di Finanza ha inviato al sostituto procuratore Massimo De Bortoli, titolare dell’indagine, compaiono anche i nomi dei dirigenti Mauro Bottillo, Maurizio Anselmi, Claudio Barberi, Marina Bronzin, Eliano Concina e Marcello Franco.

A essere stati monitorati, fotografati e videoripresi dagli uomini della Finanza mentre si allontanavano dal lavoro sono anche la storica dell’arte Doriana Mascia, gli architetti Ruggero De Calò, Annalisa De Comelli e i capi tecnico Giampaolo Basso e Annaluisa Merlo. Diversi gli assistenti amministrativi. Tra loro Giulia Amorosi, Patrizia Berini, Liala Bergamas, Robert Ruta e Isabella Sidoti.

Appostamenti e pedinamenti hanno permesso di rilevare anche le sospette uscite dell’assistente tecnico scientifico Fulvio Santin e dell’addetto amministrativo Giuliano Pross. Nelle annotazioni che compaiono nel procedimento penale registrato con il numero 1551 compaiono anche i nomi di due fratelli, Alessandro e Stefano Bruni, entrambi in amministrazione.

A inchiodare i 40 indagati è stato il risultato di cento giorni di pedinamenti. La delega della Procura al Nucleo di Polizia tributaria è datata 29 luglio 2010. Da allora con micro-telecamere, monitor a colori, videoregistratori, macchine fotografiche dotate di potenti teleobiettivi e mirati appostamenti degli agenti, i dipendenti sono stati inchiodati mentre uscivano e rientravano da Palazzo Economo in piazza della Libertà, durante l’orario di lavoro, senza mai “timbrare”.

Brevi commissioni al supermercato Pam lì accanto, lunghe pause al bar per bere un caffè, ore intere dedicate al pranzo. In più occasioni alcuni dipendenti della Soprintendenza hanno abbandonato preventivamente l’orario di lavoro senza farvi più ritorno.

Le annotazioni delle Fiamme gialle sono dettagliate: riportano orari, spostamenti, targhe di automobili e moto utilizzati, nomi dei negozi e dei locali frequentati durante le assenze. Ma anche insegne di pasticcerie, farmacie, centri per la vendita di detersivi, ottici, gelaterie e edicole.

Leggendo con attenzione il rapporto, sembra proprio che negli uffici della Soprintendenza di regole e di controlli ce ne fossero veramente pochi. E che l’abitudine ad allontanarsi dal posto di lavoro per esigenze personali o anche esclusivamente per fare una passeggiata o andare a visitare una mostra fosse all’ordine del giorno.

Va anche precisato che mentre alcuni dipendenti sono stati visti allontanarsi soltanto in un’occasione (tra questi Maurizio Anselmi, Fulvio Santin,Alvaro Colonna, Ruggero De Carlo. Annaluisa Merlo), altri erano abituati a trascorrere più tempo per le vie cittadine che alla scrivania dell’ufficio. Starà ora ai rispettivi difensori provare se alcune uscite fossero giustificate, magari da un permesso per visita medica, o se i ripetuti allontanamenti risultassero frutto di vero e proprio assenteismo.

I dipendenti sono stati più volte fotografati mentre uscivano in coppia. Insieme nella vicina Stazione centrale, a mangiare brioche e a bere cappuccino, insieme ad acquistare un analgesico o un altro medicinale nella vicina farmacia. Ma anche a comperare mele, mandarini e insalata. Ma dove andavano i dipendenti della Soprintendenza quando si allontanavano dal posto di lavoro? Lo spiegano nel dettaglio le annotazioni che il Nucleo di Polizia tributaria grazie ai pedinamenti. Si scopre così che c’era chi andava spesso al bar o a fare la spesa, e chi si allontanava per commissioni varie ma anche per andare alla Mostra biennale del ricamo.

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