Soprintendenza, Affanni cambia rotta: «Più dialogo e meno no»
TRIESTE. Diminuiscono i dinieghi della Soprintendenza. Anna Maria Affanni, architetto, dirigente di lungo corso del ministero dei Beni culturali ha preso il posto di Maria Giulia Picchione. In arrivo dall'Ispettorato centrale ed ex soprintendente ai Beni architettonici del Lazio, due anni alla pensione. Si è insediata lo scorso marzo alla direzione della Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio, con la recente rivoluzione del MiBact ha accorpato le Soprintendenze per i Beni architettonici e paesaggistici e per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici. Suo anche il ruolo a capo del nuovo segretariato regionale del ministero, l'ufficio di coordinamento delle soprintendenze che va a sostituire la Direzione Regionale dei Beni Culturali.
Ha già visto le carte di Picchione? Cos’ha trovato?
In eredità mi sono trovata numerosi contrasti sul territorio, d’altra parte le finalità degli imprenditori spesso sono in contrasto con quelle della Soprintendenza. Bisognerà riprendere a lavorare in collaborazione con gli enti locali per la tutela del paesaggio sia naturale sia storicizzato del Fvg, senza però impedirne lo sviluppo: una tutela dinamica che interagisca con la realtà esistente. A questo scopo ho già avuto diversi incontri con Regione, sindaci, Ance e demanio - sezione territoriale.
Quali saranno le priorità della gestione della Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio?
Intendo incoraggiare il lavoro di gruppo, a questo fine ho creato all'interno della Soprintendenza una commissione paesaggistico-monumentale e storica, composta da tutti gli architetti e storici dell'arte, per l'esame di progetti di particolare rilevanza o di grande impatto paesaggistico per uniformare al massimo i pareri evitando discrezionalità. Ogni settimana la commissione esamina i casi problematici, quelli con pareri discordanti, finora soltanto un paio, vengono esaminati direttamente da me.
Il fatto che alcune cause al Tar di privati che impugnavano licenze edilizie non concesse dalla Soprintendenza siano decadute ultimamente per sopravvenuta carenza di interesse, è sintomo di un ammorbidimento da parte della Soprintendenza?
Non sono a conoscenza di questa situazione ma sicuramente i dinieghi sono diminuiti. Dal mio insediamento ne ho firmati solo quattro, favorendo il dialogo tra le parti interessate aumenta la possibilità di raggiungere un’intesa.
Può anticipare un piano degli interventi principali che vedrà Segretariato e Soprintendenza come stazione appaltante e l'importo complessivo?
La prossima programmazione è stata fatta in modo da garantire la continuità e la conclusione degli interventi, per esempio per Palazzo Clabassi a Udine e Palazzo Economo a Trieste per l’adeguamento alle norme antincendio e di sicurezza. Considerati i tagli, la priorità è portare a termine ciò che si è iniziato con la programmazione 2013-2015 per esempio, oltre ai lavori di restauro e manutenzione del Castello e del Parco di Miramare: il restauro delle mura di Palmanova, quello della Chiesa di San Zenone a Colloredo di Montalbano, di Casa Bartoli ad Aquileia, per un totale di circa 1milione di euro già assegnati e dove il Segretariato si trova ora a svolgere le gare.
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