S’intravede il polo culturale: Magazzino 26 quasi pronto, ma niente assaggio per Esof - IL VIDEO

La direttrice dell’Immaginario: «Primi spazi fruibili a fine agosto, troppo tardi per l’evento». L’allestimento scatterà subito dopo. Poi toccherà a Museo del Mare e masserizie degli esuli
Foto Andrea Lasorte
Foto Andrea Lasorte

TRIESTE. I primi spazi al piano d’ingresso del Magazzino 26 saranno fruibili entro fine agosto. Non basterà, però, per consentire all’Immaginario Scientifico di procedere con un allestimento parziale in tempo per Esof 2020, l’Euroscience Open Forum che dal 2 al 6 settembre (dopo lo slittamento obbligato per la pandemia) farà di Trieste la Città europea della scienza e dell’innovazione.



Ieri mattina la direttrice dell’Immaginario Scientifico, Serena Mizzan, ha effettuato un nuovo sopralluogo e la decisione, ormai, è stata presa. «I lavori adesso stanno effettivamente procedendo a un buon ritmo – premette la direttrice –. Il Comune ci ha garantito la consegna a fine agosto degli spazi al piano d’entrata e la previsione appare corretta. Tuttavia, a quel punto sarebbe impensabile riuscire a completare un allestimento, seppur parziale, nell’arco di appena due giorni. Quindi, a malincuore, non potremo esserci in tempo per Esof, ma puntiamo a trasferirci subito dopo».

«In questi mesi, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, abbiamo lavorato il più intensamente possibile per prepararci al trasloco nella nuova struttura in Porto vecchio – sottolinea Mizzan –. Adesso è difficile sbilanciarci per quanto riguarda la tempistica, o addirittura prevedere una data di inaugurazione. Continueremo a lavorare giorno e notte per farci trovare pronti, ma solo quando la struttura ci sarà stata consegnata potremo farci un’idea precisa. In questi anni, e in particolare nel 2020, ci sono stati troppi imprevisti e si sono accumulati troppi ritardi. Ricordo che la prima delibera del Comune che ci riguardava, e che prevedeva il trasferimento al Salone degli Incanti, risale al 2012. Sono passati otto anni».

«Ad ogni modo vogliamo essere ottimisti – aggiunge la direttrice –. Anzitutto la collocazione nel Magazzino 26 ci soddisfa pienamente. L’obiettivo è poter cominciare il prima possibile ad allestire quello che diventerà il quinto museo italiano dedicato alla scienza. Un allestimento che sarà più ricco e moderno di quello attuale».

«Per quanto riguarda il nuovo Centro congressi possiamo dire che il traguardo in vista di Esof è vicino – sottolinea l’assessore comunale alla Cultura e agli Eventi, Giorgio Rossi –. Ora siamo nella fase di completamento di rivestimenti e facciate, l’impiantistica è stata ultimata». «Ma sta proseguendo bene anche il cantiere del Magazzino 26, dove la priorità – conferma Rossi – è il trasferimento dell’Immaginario Scientifico, che attualmente è ospitato a Grignano. Poi si proseguirà per consentire, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, il trasferimento da Campo Marzio a Porto vecchio, sempre al 26, delle collezioni del Museo del Mare e delle masserizie degli esuli che si trovano nel Magazzino 18».

«Non dimentichiamo – continua l’assessore – che presto al Magazzino 26 troveranno spazio anche altre collezioni, come quelle del Museo dell’Antartide e del Museo della Bora. Oltre alla sala dedicata a Lelio Luttazi che potrà ospitare almeno 400 persone e diventerà uno spazio da sfruttare con cadenza quotidiana per le attività culturali e gli spettacoli della città. Sta prendendo forma, insomma, quel polo culturale e museale che sarà completato dalla realizzazione del grande progetto del nuovo Museo del Mare, per il quale l’investimento previsto è di 33 milioni di euro»

Quest’ultimo, come noto, è progettato dal gruppo di lavoro dell’architetto spagnolo Guillermo Vazques Consuegra. «Il polo museale che avremo in futuro consentirà di attirare a Trieste tra i 200 mila e i 300 mila visitatori all’anno» prevede Rossi. 

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