Sì a Barriera senza auto ma mancano verde e park
Tavolini all'aperto, gazebo, banchetti con la merce in esposizione, degustazioni in offerta, laboratori e animazioni per i bambini, artisti di strada e musica dal vivo. Sono solo alcuni degli ingredienti che hanno condito la prima giornata delle nuove prove di pedonalizzazione, che in questo fine settimana coinvolgono l'area di Barriera Vecchia: da via Crispi a via Foschiatti, da via Nordio a via San Maurizio, passando per la parte bassa di via Settefontane. Una sorta di “prova generale” in vista dell'applicazione di quelle che saranno le direttive contenute nel nuovo Piano del Traffico: una “maxi-isola” all'interno della viabilità cittadina, interdetta al traffico veicolare e trasformata nel regno dei pedoni, sia triestini che turisti, e che è stata accolta favorevolmente da commercianti e residenti della zona, che non hanno però mancato di sottolineare tutto quello che c'è ancora da fare. «Le aree pedonali creano sempre nuove opportunità di lavoro - commenta Cinzia, titolare del laboratorio artigianale “La tana del bianconiglio” -. Questa un tempo era una zona molto vivace, ma che con il passare degli anni si è spenta: via Settefontane, come testimoniano le foto storiche appese sui pannelli illustrativi, era una strada importante e che dunque merita di essere rivalutata e riqualificata». Pensieri condivisi anche da Ida, che abita nel rione da 23 anni: «Sono favorevole a iniziative di questo tipo che possono ridare vita a una zona che un tempo era considerata centrale. Suggerirei però di incrementare le aree verdi e di trovare una soluzione definitiva al problema dei parcheggi». In un momento in cui molte attività commerciali sono costrette ad alzare bandiera bianca, c'è anche chi va controcorrente e prova ad invertire la tendenza negativa: è il caso di Livio Lupidi, nome conosciuto in città nel campo della ristorazione, che ha aperto la sua nuova attività “Trieste caffè” proprio in via Foschiatti, una delle aree interessate dagli esperimenti di pedonalizzazione: «Credo molto in questa via, che secondo me potrà avere dei grossi benefici quando si arriverà al cambio definitivo della viabilità - sostiene -. Qui ci sono molti negozi che potrebbero fare fronte comune e associarsi tra loro, andando a formare una sorta di piccolo quartiere o se vogliamo di antica contrada come accadeva nel passato». Tra le strade chiuse al traffico anche via della Sorgente, diventata un percorso di festa tra brindisi, degustazioni e musica dal vivo. «Credo sia una scelta azzeccata, che permette sia ai triestini che ai turisti di conoscere e di apprezzare vie ed angoli più nascosti della città, ma non per questo meno suggestivi - racconta Mirsada Reparati della Trattoria alla Sorgente -. Ci sono ancora delle questioni da limare, come l'utilizzo delle aree carico e scarico, ma per noi commercianti si tratta comunque di una grossa opportunità». Concetti ripresi da Monica, della Gastronomia Ferdi di via Crispi: «È una prova anche per noi, per capire come attirare un altro tipo di clientela. In questo modo si cambia il volto della zona, ma per avere i risultati sperati, bisognerebbe anche riqualificare completamente l'area, attraverso una maggior cura per le strade ed i marciapiedi».
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