Scatta la “crociata” leghista a difesa di coni e coppette

Proposta di legge in seconda commissione per tutelare il gelato artigianale. Vincoli sulle materie prime. In programma anche corsi di formazione obbligatori

TRIESTE L’obiettivo è quello di un marchio di qualità per tutelare i consumatori e valorizzare la filiera legata alla produzione locale. La Lega pensa anche a crema e nocciola e illustra in seconda commissione la proposta di legge 43 “Promozione e tutela della produzione del gelato artigianale di qualità in Friuli Venezia Giulia”, prima firmataria Maddalena Spagnolo.

L’intenzione è di stabilire un sistema di regole che tolgano ogni ambiguità tra la produzione artigianale di qualità e quella industriale. Di qui, tra l’altro, la previsione dell’obbligo di almeno il 50% di materie prime di provenienza dalla filiera del territorio, oltre alla commercializzazione nella sede di produzione. È prevista quindi l’istituzione di un Registro regionale della gelateria artigianale di qualità, al quale potranno iscriversi le imprese artigiane locali che rispetteranno il disciplinare. Ma la pdl leghista non si ferma al prodotto. Nella proposta approdata in Consiglio entra anche la formazione: per fregiarsi del marchio di qualità regionale i gelatieri artigiani dovranno frequentare appositi corsi qualificanti di almeno 48 ore per le gelaterie artigianali attive da almeno due anni. «I veri gelatieri artigiani – spiega Spagnolo – sentono la necessità di potersi distinguere tra gli operatori del settore puntando a una riconoscibilità e valorizzazione del loro prodotto di più alta qualità, in modo da permettere ai consumatori di poter più facilmente identificare chi continua a utilizzare metodi e procedure tradizionali di produzione». Sempre secondo Spagnolo, si tratta di una realtà da tutelare e promuovere proprio attraverso gli artigiani, «valore aggiunto delle tipicità del territorio».

I numeri non sono di poco conto. Stando a una stima elaborata da Confartigianato sulla base dei dati di Unioncamere-Infocamere e Agenzia delle Entrate-Sose del 2017, le imprese artigiane produttrici di gelato in Fvg sono 229, circa l’82% di tutte le imprese del settore, gli addetti sono 665 e il ricavo totale annuo supera i 43 milioni di euro. Citando un sondaggio Doxa, la Lega rileva inoltre che il 67% dei Millennials mangia più gelato artigianale, quasi doppiando gli over 35 e superando largamente la media complessiva del 52%. Il testo di legge consta di 3 titoli per 8 articoli. Nel primo vi si precisano i principi: tutela del consumatore, promozione delle materie prime territoriali (in particolare quindi il latte e la panna, ma anche la frutta e da alcuni anni gli ortaggi) nel processo di produzione, valorizzazione dei processi tradizionali di produzione del gelato artigianale di qualità. L’articolo 2 rimanda alle definizioni di “gelateria artigianale di qualità” e di “gelato artigianale di qualità”; il 3 introduce il marchio regionale di qualità del gelato artigianale e il relativo disciplinare di produzione; il 4 istituisce il Registro regionale; il 5 disciplina i corsi della formazione e dell’aggiornamento professionale; il 6 prevede l’avvio di azioni finalizzate al contrasto dell’abusivismo nel settore. Dopo l’illustrazione, si sono svolte ieri le audizioni con i rappresentanti dei settori maggiormente interessati. —


 

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