Sbarca il 28 a Milano la mostra del Petrarca di Trieste sulle leggi razziali

Saranno presenti anche gli studenti autori del lavoro finito al centro del caso del manifesto stoppato nei mesi scorsi
Un'immagine di tre ragazze sorridenti accompagnata dalla prima pagina de Il Piccolo, datata 3 settembre 1938, che annuncia la cacciata di studenti e insegnanti ebrei dalle scuole: è il manifesto della mostra "Razzismo in cattedra", promossa dal liceo Petrarca di Trieste, e che - come riporta la stampa locale - è saltata dopo che il Comune ha chiesto che l'immagine venisse modificata. La mostra doveva tenersi in una sala comunale. "Il 31 agosto - spiega la dirigente scolastica, Cesira Militello - la referente del progetto viene convocata dall'assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi, e nel corso dell'incontro le viene chiesto di modificare il manifesto dell'iniziativa. Ho scritto chiedendo dettagli sulle modifiche, ma non ho ricevuto risposta"; quindi "abbiamo rinunciato alla sala". "Sono una persona liberale - replica Rossi - e di fronte alla locandina, in accordo con il sindaco, ho scelto di muovermi con prudenza e memore di tutta una serie di precedenti" relativi ad altri manifesti di eventi..ANSA/US EDITORIAL USE ONLY NO SALES
Un'immagine di tre ragazze sorridenti accompagnata dalla prima pagina de Il Piccolo, datata 3 settembre 1938, che annuncia la cacciata di studenti e insegnanti ebrei dalle scuole: è il manifesto della mostra "Razzismo in cattedra", promossa dal liceo Petrarca di Trieste, e che - come riporta la stampa locale - è saltata dopo che il Comune ha chiesto che l'immagine venisse modificata. La mostra doveva tenersi in una sala comunale. "Il 31 agosto - spiega la dirigente scolastica, Cesira Militello - la referente del progetto viene convocata dall'assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi, e nel corso dell'incontro le viene chiesto di modificare il manifesto dell'iniziativa. Ho scritto chiedendo dettagli sulle modifiche, ma non ho ricevuto risposta"; quindi "abbiamo rinunciato alla sala". "Sono una persona liberale - replica Rossi - e di fronte alla locandina, in accordo con il sindaco, ho scelto di muovermi con prudenza e memore di tutta una serie di precedenti" relativi ad altri manifesti di eventi..ANSA/US EDITORIAL USE ONLY NO SALES

TRIESTE

La mostra “Razzismo in cattedra” si trasferisce a Milano. L’inaugurazione è stata fissata per il prossimo 28 novembre, alle 18.30, al Memoriale della Shoah. Gli alunni della V I del liceo Petrarca stanno preparando le valige per arrivare nel capoluogo lombardo già il 27, qualche ora prima dell’apertura della mostra, per completare e rifinire l’allestimento. A ospitarli, per l’occasione, saranno le famiglie degli studenti del liceo artistico delle Orsoline di Milano, che hanno dato piena disponibilità ad accogliere a braccia aperte quei ragazzi al centro di un caso che, partito da Trieste, ha fatto il giro del Paese.

La mostra realizzata dagli studenti del Petrarca nell’ambito del progetto alternanza scuola–lavoro, e che a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali ripercorre la storia dei professori e degli studenti ebrei cacciati dal liceo Petrarca nel 1938, era finita al centro di un dibattito pubblico quando il Comune di Trieste aveva messo un veto sul manifesto creato per promuovere l’esposizione ideata in collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università, il Museo della Comunità ebraica di Trieste e l’Archivio di Stato. Uno stop che aveva costretto la scuola ad annullare inizialmente l’apertura della mostra. Un successivo passo indietro dell’amministrazione comunale e una riconciliazione tra il liceo e il Comune avevano poi consentito di allestirla al museo Sartorio.

La mostra a Trieste ha registrato oltre 6.500 visitatori. Proprio gli ostacoli che la mostra si era trovata a superare a Trieste avevano spinto il Comune di Milano, nella persona dell’assessore Lorenzo Lipparini, a farsi avanti, ad aprire con entusiasmo le porte a “Razzismo in cattedra”. «Per noi è un piacere e un onore ospitare la mostra e gli studenti, che saranno ovviamente presenti il giorno dell’inaugurazione: è grazie a iniziative come questa che la memoria resta viva e, utilizzando le parole di Liliana Segre, “rende liberi”», si legge sulla pagina Facebook del Memoriale della Shoah nel post che annuncia l’inaugurazione. Al “Binario 21”, luogo simbolo della Shoah in Italia, il 28 novembre prossimo, a margine del taglio del nastro verrà anche riprodotto il documentario realizzato dagli stessi studenti “1938-Vita Amara” che raccoglie intense testimonianze di chi le leggi razziali le ha subite sulla propria pelle, e il video emozionale girato nelle giornate di allestimento della mostra al Sartorio.

«Il progetto con il video della mostra e il documentario – racconta Sabrina Benussi, l’insegnante del Petrarca che ha coordinato il lavoro dei ragazzi – è già stato presentato a Torino al Polo del ’900, a Roma all’Istituto superiore Leonardo da Vinci Maccarese Fiumicino e a un convegno organizzato dalla Facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza. Ma Milano è speciale, i ragazzi sono entusiasti e orgogliosi di poter condividere il loro lavoro anche fuori Trieste». —


 

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