San Giusto, restaurato l’organo Mascioni
Per le festività natalizie, e già da domenica, in Cattedrale risuoneranno nuove note: sono terminati la scorsa settimana i lavori di restauro dello storico organo Mascioni, che dal lontano 1921 accompagna le celebrazioni liturgiche nella splendida chiesa trecentesca di San Giusto. A riportare all’antico splendore questo strumento è stata proprio la ditta costruttrice, la Mascioni di Azzio (Varese), che attraverso una consistente opera di restauro durata circa sei settimane, con lavori portati avanti sia in loco sia nel laboratorio varesotto, ha restituito all’organo un suono più pulito e vigoroso, rimuovendone i danni operati dall’usura e dalla storia.
«L’intervento portato a termine è stato piuttosto radicale – spiega la famiglia Mascioni, che dal 1829 si occupa della costruzione, del restauro e della manutenzione di organi in Italia e anche all’estero (è un Mascioni l’organo della Cattedrale St. Mary di Tokyo) -: sono state smontate e ripulite tutte le circa 3000 canne dell’organo, perché il deposito di polvere che si era formato ne aveva incupito il suono. E’ stata ripulita tutta la struttura interna e in laboratorio sono state sostituite e riparate le parti in pelle, le più soggette all’usura: tutti i manticetti di comando in pelle di budello, che vanno ad attivare i singoli tasti, e i mantici, i “polmoni dell’organo”, in pelle di montone. Poi si è provveduto al rimontaggio dello strumento in Cattedrale, a cui hanno lavorato quattro persone per due settimane e altre due settimane sono state necessarie per l'accordatura delle canne.
«Ci avevano detto che la consegna sarebbe stata il 20 dicembre – commenta Roberto Brisotto, da cinque anni organista titolare in Cattedrale –, invece ce l’hanno consegnato addirittura in anticipo. Avendo problemi ai mantici l’afflusso d’aria si era un po’ indebolito, così il suono aveva perso un po’ di presenza e di vigore. Si potrà apprezzare il nuovo suono nel corso della messa solenne del mattino di Natale e a Santo Stefano, alle 18, in occasione del tradizionale concerto a ingresso libero». Nei suoi oltre 90 anni di storia l’organo della Cattedrale, che fu costruito da Vincenzo Mascioni proprio in occasione del Natale del 1921, con un costo di 75.000 lire, ne ha viste davvero delle belle. Lo strumento, inizialmente a due tastiere e a trasmissione pneumatica, dopo la Seconda Guerra Mondiale si andò rovinando, anche a causa d’infiltrazioni d’acqua, per cui si decise di restaurarlo e di affidare l’opera ai discendenti del grande Vincenzo Mascioni.
Giulia Basso
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