Roberto, l'ex manutentore che crea sculture dai rottami di ferro

Baldin, pensionato di 65 anni, ha scoperto il proprio talento in queste settimane. «Ho ricevuto tantissime richieste ma i regali vanno solo ad amici e persone in difficoltà» 
Roberto Baldin con le sue creazioni
Roberto Baldin con le sue creazioni

TRIESTE Scarti e rottami ferrosi diventano piccole opere d’arte, donate a persone in difficoltà o regalate ad amici e parenti. Succede nel magazzino e nel giardino di Roberto Baldin, pensionato di 65 anni, che durante il periodo di zona rossa ha scoperto un talento per il riutilizzo di vecchi materiali. E le sue creazioni, pubblicate nei giorni scorsi sui social, hanno riscontrato un enorme successo, tanto che molti hanno richiesto pezzi da acquistare, ma nella passione del fantasioso triestino non c’è scopo di lucro.

«Ho iniziato per caso – racconta –, per mettere un po’ d’ordine tra gli spazi di casa, in queste giornate di limitazioni. Ho trovato varie cose, alcune legate anche alla passione per le moto, e ho cominciato a costruire, con i miei attrezzi, cercando tra la ferraglia gettata qua e là. Ho preso la saldatrice e ho prodotto qualche animaletto che ho dato a mio nipote, e poi alcuni personaggi a bordo di motociclette. Mi piace poi – aggiunge – anche la fotografia, quindi ho scattato qualche immagine e l’ho girata pure agli amici. Ed è stato subito un successo pazzesco e inaspettato». Chi si accorge della bravura di Roberto, ex manutentore, chiede subito di poter avere un pezzo da esporre a casa o in altri ambienti. «Non pensavo che questi lavori sarebbero stati così apprezzati – commenta – per me è soltanto un modo per trascorrere il tempo libero, finché non si potrà tornare alla normalità. C’è chi inforna pane e pizza, io assemblo rottami. E mi diverto parecchio. Poi chiedo sempre il parere di mia moglie – sottolinea –, il mio “critico d’arte”, che valuta se l’opera è venuta bene».

In tanti hanno scritto al pensionato per assicurarsi uno dei suoi pezzi, da tutta la regione. «Ho ricevuto moltissimi messaggi, ma ho dato i pezzi costruiti solo agli amici e ad alcune persone in difficoltà, con problemi di salute, alle quali piacevano determinate creazioni viste sul mio profilo Facebook. Alcune invece le ho tenute per me, come uno scalatore, che amo molto, perché rappresenta anche un grande amore mio e di mia moglie, quello per la montagna e l’arrampicata». Ma in futuro per Roberto il passatempo potrebbe trasformarsi in un impegno redditizio? «Assolutamente no – precisa –: ho due figli e due nipotini meravigliosi e una splendida moglie. Non mi serve un portafoglio pieno, perché ho già tutto quello che mi rende felice». —


 

Argomenti:artepersonaggi

Riproduzione riservata © Il Piccolo