Rissa all'Ausonia, sei mesi di calvario ma Raul salva la vista

La mamma del ragazzo picchiato: «L’operazione è andata bene. Ci aspetta una lunga convalescenza»
Nella foto, due dei 4 ragazzi identificati come gli aggressori e una festa al Papastuff
Nella foto, due dei 4 ragazzi identificati come gli aggressori e una festa al Papastuff

TRIESTE Ci vorranno almeno sei mesi prima che Raul Iurisevic possa ritornare a una vita normale. Il trentacinquenne triestino, massacrato dai pugni e dai calci in faccia di quattro giovani di origine kosovara e rumena nel parcheggio dell’Ausonia la notte di un paio di settimane fa, venerdì è stato sottoposto a un delicatissimo intervento di chirurgia maxillofacciale ed è ancora ricoverato al Maggiore.

Trieste, operato per 5 ore il giovane aggredito all'Ausonia
Due degli aggressori di Raul

Raul è stato sotto i ferri dei medici per ben cinque ore, tanto è durata l’operazione. Per ricomporre le fratture dell’arcata orbitale è stato necessario aprire la fronte con un taglio da una parte all’altra delle orecchie, in modo da alzare l’osso che premeva sul nervo ottico e applicare alcune piastre di titanio. «I medici hanno detto che tutto è andato bene», fa sapere la signora Graziella, la mamma di Raul.

Il trentacinquenne, che tornerà in sala operatoria anche oggi per togliere i drenaggi applicati sulle ferite, ha trascorso il weekend sotto morfina a causa dei comprensibili dolori che i colpi subìti e gli esiti dell’intervento gli hanno provocato. Ma ieri è riuscito ad aprire gli occhi e la vista non dovrebbe essere a rischio, come è sembrato in un primo momento. «Oggi (ieri, ndr) Raul era decisamente più tranquillo, anzi sorridente», racconta ancora la madre.

Trieste, picchiatori denunciati Raul: «E ora paghino»
Nella foto, due degli aggressori

Il ricovero in ospedale dovrebbe prolungarsi per qualche giorno e nelle prossime ore i medici dovranno valutare il decorso e il tempo di convalescenza previsto, tutti elementi utili per la causa che si aprirà in Tribunale. Raul in questi giorni non è stato più sentito dalla Polizia, ma gli elementi in mano agli investigatori che hanno consentito di individuare i responsabili dell’aggressione non lascerebbero molto spazio a dubbi: almeno una decina i testimoni che hanno riconosciuto le fotografie dei due kosovari, B.B. e K.S., e dei due rumeni B.I. e B.C., tutti tra i 25 e i 27 anni, tutti denunciati a piede libero.

Determinanti le immagini pubblicate sulla pagina Facebook di “Papastuff”, le serate di divertimento all’Ausonia che ritraevano almeno due dei presunti autori del brutale pestaggio in una delle tante notti a ballare. Sarebbero i quattro che avevano malmenano il giovane triestino con una raffica di pugni e calci anche quando la vittima era stesa sull’asfalto priva di sensi.

Trieste: pestaggio fuori dall'Ausonia, denunciati i quattro aggressori
Un'immagine dell'Ausonia

Ora dovranno rispondere davanti a un giudice di lesioni gravi in concorso. Oltre alle pene pecuniarie, potrebbero incorrere in una reclusione dai tre mesi ai tre anni ma davanti a precise aggravanti, come la possibilità di eventuali danni permanenti per la vittima, si potrebbe salire fino a sette. Stesso discorso in caso di recidiva, come è risultato per uno del gruppo, il rumeno B.I., che ha precedenti per episodi analoghi.

Da quanto era emerso sono ragazzi integrati che risiedono regolarmente in città e lavorano, amanti della palestra e delle automobili di grossa cilindrata. La vicenda, che aveva suscitato profondo scalpore e indignazione in città, è stata presa in considerazione nell’ultimo tavolo sulla sicurezza, organizzato venerdì scorso nel palazzo del governo tra Prefettura, Comune, polizia, carabinieri e guardia di finanza.

L’aggressione, insieme alle risse di inizio estate in via del Toro, via Battisti e Viale, agli episodi di bullismo ai Topolini e alla molestia sulla tredicenne al Cedas, hanno spinto le istituzioni a varare un piano di rafforzamento della vigilanza e dei controlli soprattutto in quelle aree.

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