Riciclaggio, conti extra Ue nel mirino della Kreditna

La banca di Maribor vuole mettere alla porta i correntisti stranieri che non offrano precise garanzie sulla provenienza del denaro. Faro acceso anche sugli italiani

LUBIANA. Al centro dello scandalo in Slovenia sul riciclaggio di denaro sporco, la Nova Kreditna Banka Maribor (Nkbm) cerca di “rifarsi il look”, ossia di recuperare credibilità sul mercato del credito. L’operazione, ancora circondata dal massimo riserbo, è stata svelata sulle colonne del quotidiano Dnevnik di Lubiana. La banca avrebbe iniziato a mettere alla porta i correntisti che non risiedono nell’Unione europea. Ma non solo. Sono state avviate particolari procedure di controllo sulla realtà economica che soggiace dietro ad alcuni conti correnti detenuti da cittadini italiani (si teme l’infiltrazione, peraltro già avvenuta, della n’drangheta) e di cittadini sloveni residenti all’estero (in questo caso sono incappati nella maglia dei controlli soprattutto gli sportivi sloveni che giocano e vivono all’estero).

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Slovenija, Maribor, 13.11.2012 - Nova KBM foto:Tadej Regent/Delo


In base a quanto riferito dal quotidiano sloveno già a inizio di quest’anno, quando stava per scoppiare il caso della cittadina della Republika Srpska Dijana Đuđić sospettata di essere il tramite per il riciclaggio di denaro sporco attraverso la Bosnia-Erzegovina, le autorità della Nkbm hanno iniziato a invitare i proprietari di conti correnti non residenti nell’Ue a presentarsi agli sportelli per sostenere un incontro chiarificatorio. Ai funzionari bancari questi titolari di conti correnti “sospetti” hanno dovuto fornire la propria identità, delucidazioni sulla provenienza del denaro depositato alla Nkbm, qual è la loro occupazione e altre informazioni del genere.

Appare chiaro che la Nkbm con questi colloqui cerchi di correre al riparo da nuovi scandali legati al riciclaggio di denaro sporco, invitando molto chiaramente i sospetti a lasciare la banca per rivolgersi ad altri istituti di credito. La chiusura del conto può essere effettuata anche dalla stessa banca “sua sponte”. Se entro un determinato termine il “cliente” non chiude spontaneamente il proprio conto la banca lo fa in automatico depositando i suoi soldi in un contro cosiddetto “transitorio”. All’origine Nkbm aveva anche pensato di chiudere senza alcuna motivazione tutti i conti correnti nelle mani di cittadini extra Ue, ma tale decisione è apparsa subito impossibile da mettere in atto.

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slovenija 08.03.2011 NLB, zastave, napis, Nova Ljubljanska Banka Trg republike, Ljubljana, foto: Bostjan Tacol


Una decisione, quella presa da Nkbm, che suona molto strana in quanto in Slovenia gli istituti bancari vivono in una grande concorrenzialità e dove ogni conto corrente diventa quindi importante. Senza dimenticare i mali di pancia dei nuovi proprietari dell’istituto di credito che dal 2015 è nelle mani del fondo americano Apollo Global Managemente e della Berd (250 milioni il prezzo d’acqusto dallo Stato sloveno), i quali si lamentano degli scarsi rating di crescita della banca e della sua scarsa raccolta.

Le misure prese da Nkbm sono, a oggi, le più forti e drastiche tra quelle attivate dalle banche slovene dopo gli scandali che hanno coinvolto oltre all’istituto di credito di Maribor anche la Nova Ljubljanska Banka.

La Nkbm, dal canto suo, non ha fornito i dati relativi a quanti sono i correntisti extra Ue e quanti di essi abbiano deciso spontaneamente di chiudere i propri rapporti con l’istituto di credito e quanti invece siano stati i rapporti interrotti de facto dalla Banca. Nkbm ha però tenuto a precisare che non sono stati interrotti i rapporti con tutti i correntisti residenti fuori dalle “mura” comunitarie sostenendo che la sicurezza del denaro che affluisce o transita attraverso la banca è divenuto “la priorità assoluta”. «Per questo - scrive in un comunicato il portavoce di Nkbm - la banca si è affiliata nel momento dell’avvento della nuova proprietà al sistema Kyc (know your customer) ossia al sistema che punta al riconoscimento di chi deposita o movimenta denaro nella Nova Kreditna. I controlli vengono estesi, è stato puntualizzato, anche ai cittadini Ue quando vi è poca chiarezza in relazione ai movimenti sui conti, da qui i controlli attivati su alcuni italiani che avrebbero gestito conti sospetti.

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