Riciclaggio, bloccati i conti di tre italiani

Il Tribunale ferma transazioni per 377 mila euro dai depositi bancari aperti in due filiali di Parenzo e Umago: indagini in corso

POLA. Ancora un caso di sospetto riciclaggio di denaro sporco in Croazia, proveniente da attività illegali all’estero: vi sono coinvolti tre cittadini italiani, residenti nella zona di Milano, che sono finiti sotto inchiesta. Il Tribunale regionale di Pola ha disposto il blocco di alcune transazioni finanziarie per un totale di 377.000 euro dai conti dei tre, aperti nelle filiali di Parenzo e Umago di una banca croata: conti sui quali finivano i versamenti effettuati da alcune società italiane.. Come scrive il quotidiano Glas Istre, ad alimentare il sospetto di operazioni illegali è stato il prelievo di circa 24 milioni di euro in contanti dai tre conti, nel solo giro dell’ultimo anno. Transazioni rilevantissime, che non sono sfuggite all’occhio dell’Ufficio croato dell’antiriciclaggio - attivo nell’ambito del ministero delle Finanze - che ha subito avviato le verifiche in collaborazione con le forze dell’ordine italiane.

Il denaro rimarrà ora bloccato fino alla conclusione del procedimento giudiziario, per un tempo massimo di due anni. Dei tre indagati sono state riportate soltanto le iniziali. Il primo è E.T.: era lui che prelevava il denaro dai conti, giacché aveva una delega dalle altre due persone coinvolte. Una di queste - F.P. le sue iniziali - è quella che si è vista bloccare 169.000 euro: aveva aperto il conto nel novembre del 2017 e fino al 17 ottobre scorso dal conto sono transitati per poi essere prelevati due milioni e mezzo di euro, soldi che arrivavano direttamente da una società italiana. Il terzo conto corrente è quello aperto da S.P., al quale il tribunale ha bloccato 208.000 euro: dai due suoi conti fra il 2017 e il 2018 ha prelevato 8,6 milioni di euro versati da una società che opera nel settore metallurgico.

Non si sa al momento se il caso emerso ora sia in qualche modo collegato con quello della “banda dei veneti” scoperta alcuni mesi fa, che in Istria e in altre aree della Croazia aveva fondato alcune società fittizie sui cui conti trasferire denaro proveniente da attività criminali in tutto il mondo. In questo caso tra gli indagati figura l’avvocato rovignese Dubravko Zeljko, arrestato mentre tentava di entrare in Slovenia passando per il valico di Pozane–Socerga.

I dati dicono che in Croazia dal 2009 al 2017 sono state effettuate verifiche su 3.614 transazioni, e su 1.795 di queste, risultate sospette, le informazioni sono state passate alla Procura. Nello stesso periodo l’Ufficio antiriciclaggio ha emesso 271 ordini di blocco dei conti correnti del valore complessivo pari a 33,2 milioni di euro. —
 

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