Regione in Porto vecchio a Trieste: la giunta Fedriga dà il via all’iter di trasferimento
Ok a 11 milioni per il trasloco degli uffici e a ulteriori 10 e mezzo per l’antico scalo. Confermata la rinuncia alla cittadella Greensisam. Passaggio di proprietà a ottobre
TRIESTE Il passaggio di proprietà si concluderà a ottobre, tempi burocratici permettendo, ma in questi giorni sono state poste le fondamenta per la creazione del futuro “quadrilatero” della Regione in Porto vecchio. A fine settembre, peraltro, dovrebbe anche arrivare la stima del valore degli edifici destinati a ospitare gli uffici della Regone stessa da parte dell’Agenzia delle Entrate, incaricata di tale analisi dal Consorzio Ursus, che si occupa com’è noto della gestione complessiva dell’area dell’antico scalo.
La giunta regionale ha infatti approvato l’altro giorno un primo pacchetto di emendamenti alle variazioni di bilancio che la prossima settimana arriverà in Consiglio regionale per l’approvazione decisiva. Si tratta complessivamente di 35,8 milioni, come spiega l’assessore alle Finanze della giunta Fedriga, Barbara Zilli, che vanno a «incrementare le risorse che l’esecutivo potrà “mettere a terra” per dare maggiori risposte possibili alla comunità regionale in un momento di difficoltà e incertezza qual è quello che stiamo attraversando in questo momento». Il focus è ovviamente sugli aiuti contro il caro bollette anche ai comuni e sulla sanità. Ma, e qui arriviamo al punto, «si prevede inoltre – prosegue Zilli – l’acquisto degli immobili del Porto Vecchio da destinare a sede degli uffici regionali con 11 milioni, a cui si aggiungono 10,5 milioni al Comune di Trieste per la valorizzazione dell’area».
Le future sedi della Regione, com’è trapelato di recente, non saranno più i magazzini Greensisam vicini al Molo IV, ovvero gli hangar 1/A, 2, 2/A, 3 e 4, ma i magazzini 7, 10, 117 e 118. E c’è, in più, l’ipotesi dell’acquisto del magazzino 21. Il nuovo “polo” regionale non sorgerà insomma sul mare, del resto quelle sono le aree più appetibili dal punto di vista commerciale, bensì a poca distanza dall’ingresso di largo Santos. Oltre agli uffici in zona nascerà anche un parcheggio di pertinenza. E subito vicino, nell’hangar 11, è possibile che troverà la nuova casa il 118.
Il governatore Massimiliano Fedriga spiega che la scelta di puntare su questi magazzini, rinunciando così all’operazione Greensisam, «consentirà di essere più rapidi. L’obiettivo è quello di trasferirvi tutti gli uffici che oggi la Regione ha sparsi in giro per Trieste. La logica resterà la stessa adottata per i magazzini Greensisam, con due grandi centri limitrofi più una palazzina dove verrà creata l’area del Centro per l’impiego. C’è stato un confronto con l’architetto Andreas Kipar, perché il pubblico deve impegnarsi anche nello sviluppo paesaggistico e di coerenza territoriale».
Il sindaco Roberto Dipiazza si dice a propria volta «molto soddisfatto dall’operazione, anche perché abbiamo superato l’impasse tra Regione e Greensisam. Insieme a Fedriga andremo a fare un’operazione straordinaria con le risorse in più che ha deciso di erogare. I lavori di Mari&Mazzaroli per l’urbanizzazione da largo Santos alla Centrale idrodinamica stanno procedendo bene. Basta andare a vedere il grande intervento che l’impresa sta realizzando, posando decine di chilometri di tubature».
Quanto ai tempi tecnici, gli step prevedono l’approvazione degli emendamenti e delle variazioni di bilancio da parte del Consiglio regionale. A fine settembre, come si diceva, il Consorzio Ursus, che ha in gestione l’area, riceverà la stima del valore degli edifici da parte della Agenzia delle Entrate: a quel punto è immaginabile che il passaggio di proprietà degli edifici tra Comune e Regione si definisca a ottobre. Conclusi questi passaggi ci saranno quindi le gare per il rifacimento degli edifici, l’intervento edile e infine l’ingresso nella nuova sede da parte dei “regionali”. Ma qui è ancora presto per fare previsioni. L’operazione tra Regione e Greensisam è quindi definitivamente accantonata e ora il Comune dovrà risolvere il problema con la società che nel 2005 aveva ottenuto la concessione di 90 anni per i magazzini più vicini al Molo IV. La mancata riqualificazione di quegli edifici aveva spinto nel 2018 palazzo Cheba a una transizione ma alla fine i rapporti sono diventati sempre più tesi e ciò ha spinto la Regione, inizialmente coinvolta, a puntare altrove
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