Regione, controlli più trasparenti sugli alimenti

La giunta approva le linee guida sulla sicurezza dell’intera filiera. E poi promuove la qualità delle acque balneabili
La Regione ha approvato le linee guida per garantire controlli sicuri e standardizzati su tutta la filiera
La Regione ha approvato le linee guida per garantire controlli sicuri e standardizzati su tutta la filiera

TRIESTE. Il controllo standardizzato di tutta la filiera dell’alimentazione per garantire i produttori, i consumatori e i Paesi terzi destinatari dell’export agroalimentare. La giunta, su proposta di Maria Sandra Telesca, approva le “Linee guida regionali per il funzionamento e il miglioramento dell’attività di controllo ufficiale in materia di sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria”, un corposo documento che recepisce indicazioni europee e nazionali sintetizzando le normative di settore, a favore di chi i controlli li deve effettuare (le Aziende sanitarie), con l’obiettivo della tutela della salute umana.

Le norme La delibera, spiega Telesca, segue il dettato del regolamento della Commissione Ue del 2004 che demanda agli Stati membri l’organizzazione di un sistema di gestione dei controlli alimentari, ma discende più concretamente dall’accordo 2013 tra governo, Regioni e Province autonome: un impegno comune a organizzare un sistema di gestione delle attività di controllo in grado di verificare e valutare l’intera filiera della produzione alimentare.

La Regione Fvg dà battaglia al cibo spazzatura
Un bimbo sulla bilancia

I contenuti Nelle 59 pagine messe a punto dagli uffici regionali vengono così elencati le autorità competenti e i limiti delle indagini, le regole su infrastrutture, attrezzature e ambiente di lavoro, gli obblighi di formazione, addestramento e qualificazione del personale, le procedure di analisi e le certificazione da ottenere, responsabilità e sanzioni, ma anche gli spazi consentiti per la difesa, i ricorsi, i reclami e i contenziosi.

Obiettivo trasparenza Si tratta dunque di un provvedimento che interessa i servizi delle Aziende per l’assistenza sanitaria che operano i controlli sui prodotti in commercio. Gli standard fissati, spiega Telesca, «rispondono a una garanzia di trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare assoggettati alle verifiche e dei consumatori. E poi assicurano una valutazione omogenea sull’autocontrollo che viene esercitato dai produttori nelle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti».

Acque in salute Ancora su proposta dell’assessore alla sanità la giunta promuove la qualità delle acque da balneazione del Friuli Venezia Giulia, dal mare ai fiumi fino ai torrenti. Lo certificano i controlli su 65 zone delle regione. «Individuiamo e classifichiamo le acque nel mese di dicembre – spiega Telesca – per avere il tempo per intervenire nel caso dovessero essere identificati dei problemi che quest’anno proprio non ci sono». L’Agenzia per la protezione dell’ambiente distribuisce infatti 63 valutazioni tra l’«eccellente» e il «buono» e solo un paio di «sufficiente».

Gli under 35 del Fvg a tavola? Buongustai e informati
Una ragazza sceglie frutta e verdura in un supermercato

Ambiente Sara Vito e Paolo Panontin informano invece sullo stato di attuazione del Piano di gestione del rischio di alluvioni previsto da una direttiva comunitaria del 2007, un lavoro di mappatura del territorio che fornisce informazioni utili circa l’estensione delle aree potenzialmente allagabili, i relativi livelli idrici e l’intensità dei fenomeni secondo tre scenari temporali legati alla previsione di ritorno dell’evento.

In materia di ambiente Vito delibera anche gli indirizzi generali per i processi di Valutazione ambientale strategica (Vas) su piani e programmi la cui approvazione compete alla Regione e agli enti locali. Si punta «a creare condizioni per uno sviluppo sostenibile, in considerazione della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica».

Lingue minoritarie Infine, su proposta di Gianni Torrenti, la giunta approva il riparto di 345.799 euro statali a favore dell’uso orale e scritto di friulano e tedesco negli uffici delle amministrazioni pubbliche: 145.799 euro vanno all’Arlef, 200mila euro a coprire i costi del personale al lavoro negli sportelli.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:regione fvgcibo

Riproduzione riservata © Il Piccolo