Record dei traffici nel porto di Trieste: obiettivo 10 mila treni
TRIESTE. Nuovi record per i traffici nel porto di Trieste: nel primo quadrimestre la movimentazione è cresciuta del 6,55% con 20.370.122 tonnellate di merce movimentata. Forte incremento (+14,11%) per il settore contenitori a quota 218 mila teu con l’obiettivo di agguantare quota 680 mila a fine anno. In aumento anche le rinfuse liquide (+5,63%), le rinfuse solide (+3,62%), le merci varie (+9,21%) e il comparto Ro-Ro, che con 102.846 unità transitate ha registrato una variazione positiva del +3,77%. Per quanto riguarda il traffico ferroviario del primo quadrimestre, 3.083 sono stati i treni movimentati (+14,95%) rispetto ai primi 4 mesi del 2017. Una conferma che negli ultimi tre anni c’è stata una decisa inversione di rotta per i traffici dello scalo triestino. Il porto continua la sua fase di espansione ma soprattutto la strategia di puntare sulla cura del ferro sta dando risultati estremamente positivi. Non a caso si parla di nuovo rinascimento dello scalo giuliano, anche grazie al rilancio dei traffici ferroviari e allo sviluppo dell'intermodalità. Fra gli ingredienti di questa fase di espansione, oltre alla solida rete dei collegamenti ferroviari, va ricordata la regolazione delle Zone franche con il presidente dell’Authority Zeno D’Agostino divenuto gestore unico di un’area logistico-industriale.
Il porto di Trieste si prepara ad abbattere il record, mai raggiunto da nessuno in Italia, dei 10 mila treni nel 2018 (lo scorso anno erano 8681). Un obiettivo reso possibile grazie alla creazione di una rete capillare di infrastrutture ferroviarie, da mettere al servizio dei crescenti traffici dello scalo triestino. Rete ferroviaria italiana e Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale sono pronte a sostenere la richiesta degli operatori forte crescita.
Oggi lo scalo triestino è il primo in Italia per tonnellaggio totale e per traffico ferroviario, primo porto petrolifero nel Mediterraneo e undicesimo in Europa per tonnellaggio, ha attualmente attivi collegamenti intermodali in Italia (Milano, interporti di Padova e Bologna), ma soprattutto all'estero con Austria, Germania, Lussemburgo, Belgio, Ungheria,Slovacchia e Repubblica Ceca.
La sfida della crescita si gioca anche sui traghetti di merci rotabili (ro-ro), in forte crescita in tutti gli scali del Paese, dove Trieste si piazza fra i porti storicamente più forti assieme a Napoli, Salerno, Genova e Savona.
Intanto sono una sessantina le società del settore portuale, marittimo e logistico italiano, fra cui alcune tra le più prestigiose e radicate sul territorio) che negli ultimi dieci anni sono state parzialmente o totalmente acquisite, oppure partecipate in modo significativo da gruppi internazionali, sia del settore finanziario sia dello stesso comparto.
Si stima che gli investimenti stranieri nello shipping e nei porti in Italia abbia sfiorato e i 3,5 miliardi di euro. Il settore dei trasporti marittimi dei porti e della logistica del trasporto risulta al primo posto in Italia fra i comparti oggetto di quello che Federagenti considera un apporto positivo di investitori internazionali. Il dato scaturisce da un’analisi della Federazione agenti marittimi.
Riproduzione riservata © Il Piccolo