Quattro ricercatori dell'Ogs nella classifica degli scienziati più influenti al mondo

La graduatoria è stata pubblicata dalla rivista americana PLOS Biology, che “valuta” i migliori 160 mila ricercatori al mondo afferenti a varie discipline.
Silvano Trieste 21/06/2014 Visita alle strutture dell' OGS
Silvano Trieste 21/06/2014 Visita alle strutture dell' OGS

TRIESTE Quattro ricercatori dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – Ogs sono stati inseriti nella prestigiosa classifica degli scienziati più influenti al mondo per il 2019, pubblicata dalla rivista americana PLOS Biology, che “valuta” i migliori 160 mila ricercatori al mondo (pari al 2% del totale complessivo analizzato) afferenti a varie discipline.

Si tratta dei geofisici José M. Carcione e Massimo Zecchin, entrambi ricercatori della sezione di Geofisica di Ogs, dell’oceanografo Pierre-Marie Poulain e di Stefano Parolai, Direttore del Centro di Ricerche Sismologiche. Nella classifica è presente anche il Presidente di OGS Nicola Casagli, la cui struttura di afferenza è l'Università degli Studi di Firenze.

Pierre Marie Poulain e Stefano Parolai
Pierre Marie Poulain e Stefano Parolai

Da sinistra Massimo Zecchin e José M. Carcione
Da sinistra Massimo Zecchin e José M. Carcione

La classifica di PLOS Biology - rivista che pubblica i progressi significativi nelle scienze biologiche con l’obiettivo di far progredire la scienza e le comunità legata ad essa - suddivide i ricercatori in 22 campi scientifici e 176 sottocampi, elaborando le informazioni raccolte dalla banca dati bibliometrica Scopus di Elsevier valutando come indicatori il numero di articoli e pubblicazioni scientifiche in cui il ricercatore è primo o ultimo autore, i dati relativi all’impatto delle stesse in termini citazioni complessive ricevute.

“Sono orgoglioso che ben quattro ricercatori di Ogs compaiano nella classifica di PLOS Biology – ha dichiarato il Presidente, Nicola Casagli – Il loro posizionamento è senza dubbio un prestigioso riconoscimento per il loro profilo personale come scienziati, ma anche un ulteriore segnale dell’indubbio valore del nostro ente e contribuisce a tenere alto il prestigio della ricerca italiana a livello internazionale”.

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