«Qualità artigianale e orario continuato le carte vincenti di questi negozi 3.0»

Imprenditori e vertici  delle associazioni di categoria concordano sui passi avanti fatti dal settore. Resta il nodo della poca offerta in periferia
Lasorte Trieste 11/12/18 - Via S.Nicolò, Ex Grom, Apertura Nuova Panetteria
Lasorte Trieste 11/12/18 - Via S.Nicolò, Ex Grom, Apertura Nuova Panetteria

TRIESTE «La produzione artigianale sta conquistando sempre più clienti, riesce a fronteggiare la forte concorrenza del prodotto industriale, lo vediamo anche dai fatturati dei nostri iscritti. Gli imprenditori del settore hanno fatto passi avanti nella cura del prodotto, nella ricerca, nell'utilizzo di materie prime di alta qualità e il consumatore apprezza». Enrico Eva, direttore di Confartigianato, ha un riscontro effettivo della nuova vita delle panetterie. «Si stanno adottando formule per far fronte alla globalizzazione, - osserva -, mentre tra i gestori delle singole panetterie c'è una leale e sana concorrenza. Il problema che si evidenzia a Trieste è una concentrazione di queste iniziative in centro a fonte della chiusura di alcune panetterie in periferia, dove però chi ha deciso di investire, di fare una scommessa a fronte di un progetto ambizioso, ha riscosso incredibile successo». Basti pensare a realtà come Zenzero e Cannella a San Giacomo, del Il Pane Quotidiano in Strada della Rosandra.

«La soluzione di abbinare alla vendita dei prodotti da forno la somministrazione - fa notare Paolo Fontanot, titolare de Il Pane Quotidiano e presidente del comparto Panificatori per Confartigianato - dà una spinta incredibile alla vendita del pane e degli altri prodotti che, in questo modo, può aumentare anche del 60-70%. La semplice panetteria, tranne che in rari casi, oggi fa fatica. Chi ha adottato questo connubio sta raccogliendo ottimi risultati, nel mio caso posso testimoniare di un costante aumento dei fatturati».

C'è poi la questione degli orari. «Oggi non è più pensabile una panetteria che chiude all'ora di pranzo, - osserva Fontanot - ma è ovvio che senza il bar-caffetteria dalle 13.30 alle 16 c'è un calo netto delle vendite, che invece si mantiene ottimo se con orario continuato si propone anche la somministrazione: l'importante è mantenere le proposte separate».

È ovvio che il cliente apprezza la possibilità di bere un caffè scegliendo tra un'ampia scelta di dolci appena usciti dal forno. «Le nuove formule adottate dalle panetterie - osserva Ervino Jerian, presidente regionale dell'Unione panificatori e presidente onorario Fippa - derivano dalla necessità di dare una risposta alla crisi e, riscontando buoni risultati, le imprese decidono di ingrandirsi. Il binomio con la caffetteria, il bar, consente di dare un migliori servizio valorizzando il prodotto artigianale. Il problema restano le periferie da dove se ne so anno andando anche le panetterie». —

 

Riproduzione riservata © Il Piccolo