Pulizia al Teatro romano, la Soprintendenza: "Tutto dipende da Roma"
La Soprintendenza reagisce alle critiche: soldi in ritardo e burocrazia lentissima. Presto un incontro con il sindaco: «Via il parcheggio di fronte a quell’area»
TRIESTE. La puntualità del servizio di pulizia al Teatro romano non dipende dalla Soprintendenza, ma dalla Ragioneria centrale dello Stato, se ritarda di assegnare i finanziamenti le gare d’appalto non si possono fare. Di più, le gare da un paio di anni sono obbligatoriamente centralizzate a livello nazionale, e questo rallenta oltremodo i tempi tra la scadenza di un contratto e l’avvio del successivo, senza che a livello locale si possa incidere su questi processi burocratici veramente complessi e farraginosi». Al Teatro romano ci sono erbacce, e il soprintendente ai Beni archeologici Luigi Fozzati lo sa ma avverte: «Non siamo inadempienti, bensì non abbiamo l’autonomia per decidere sulla prosecuzione ordinata dei servizi, ma non è assolutamente vero, come è stato segnalato, che non si fa manutenzione dal 2008. Fino al 2010 gli interventi sono stati puntuali con settimanale pulizia, sfalcio dell’erba ogni 20 giorni, diserbo sui muri e sulle gradinate quattro volte all’anno».
I soldi del 2011 sono arrivati da Roma «poco tempo fa», prosegue il soprintendente, che prevede di firmare il nuovo contratto con la ditta di servizi entro giugno. Salvo ulteriori intoppi che potrebbero derivare dai contorti obblighi che la pubblica amministrazione si è data, il Teatro romano tornerà a una normale dimensione di ordine. Ma, data la spiegazione dei fatti, Fozzati adesso anche rilancia: «Se i cittadini non la smettono però di buttare immondizie su un sito che poi pretendono pulito, farò erigere delle protezioni tutto intorno, delle vere e proprie inferriate, e inoltre intendo chiedere un incontro al nuovo sindaco Cosolini per discutere di una maggiore tutela dell’area: non possiamo tollerare un parcheggio con scarico di fumi proprio davanti a un sito archeologico».
Non tutto il Teatro romano è nella responsabilità della Soprintendenza, perché «le vasche che confinano con il marciapiede, e che sono spesso ricettacolo di rifiuti, sono di proprietà comunale e pertanto la loro pulizia e il loro decoro spetta all’ufficio comunale di competenza».
Se poi qualcuno si lamenta perché i gatti si aggirano, da sempre e come sempre, tra le pietre romane, Fozzati rigetta la critica: «I gatti sono naturali presenze in ogni area archeologica, sono animali molto puliti, e per di più sono di grande aiuto nella caccia ai roditori, che viceversa potrebbero danneggiare i siti».
Le difficoltà nell’assicurare gli appalti, e dunque la continuità di servizio, per la Soprintendenza, dice Fozzati, è un problema non solo al Teatro romano, ma a Miramare, a Cividale, ad Aquileia: «Se tutto dipende dalla Finanziaria, da Tremonti, dalla Ragioneria dello Stato, dalla Consip e così via, poco possiamo incidere, la burocrazia è impressionante». (g. z.)
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