«Pronti a vendere immobili per fare il Parco del mare»

La Camera di commercio delibera di poter mettere sul mercato Palazzo Dreher e lo stabile di via Filzi con l’obiettivo di destinare le risorse alla nuova struttura
Silvano Trieste 24/06/2014 Residence Le Terrazze
Silvano Trieste 24/06/2014 Residence Le Terrazze

Se esistono virtù che in Antonio Paoletti proprio non difettano, queste sono di certo l’attaccamento alle proprie idee e la perseveranza nel covarle e difenderle, alla faccia di tutti e nonostante tutto. È datata in effetti 12 giugno, e fa mostra di sé in questi giorni sul sito della Camera di Commercio, una delibera d’indirizzo approvata all’unanimità dei presenti dalla giunta camerale, presieduta appunto da Paoletti, nella quale l’ente di piazza della Borsa si professa pronto - o quantomeno disposto - a privarsi di un paio di gioielli immobiliari, segnatamente il palazzone della Borsa Vecchia di via San Nicolò a fianco dell’attuale quartier generale della Cciaa e il residence Le Terrazze di via Filzi, pur di irrobustire quel tesoretto che dovrebbe proprio servire per pagare una parte (meglio a questo punto se una parte rilevante, visto che è acclarato che mamma Regione non crede nel progetto e non ha la minima intenzione di spenderci sopra) dei costi necessari alla realizzazione del Parco del mare.

Lasorte Trieste 24/06/14 - Via S.Nicolò angolo Via Cassa di Risparmio, Palazzo Dreher
Lasorte Trieste 24/06/14 - Via S.Nicolò angolo Via Cassa di Risparmio, Palazzo Dreher

Tale delibera d’indirizzo - che in Comune equivarrebbe a un cosiddetto “verde” di giunta, più o meno una dichiarazione d’intenti e di strategie politiche da parte di chi siede nella stanza dei bottoni, dunque non ancora un provvedimento amministrativo e operativo ma comunque già il frutto di una scelta - dà il formale ok, letteralmente, a «destinare, attraverso un’eventuale permuta o alienazione, gli immobili di via San Nicolò e via Filzi, alla realizzazione dell’infrastruttura di sviluppo economico della città denominata Parco del mare». Non sta scritto quanto potrebbero valere, sul mercato immobiliare, i due stabili dichiarati alienabili, né quanto reddito producono oggi sotto forma di canoni di locazione e/o di concessione (all’ex Dreher di via San Nicolò, per dirne una, c’è l’Expo Mittelschool, il cui gestore paga un affitto alla Camera di Commercio, e lo stesso meccanismo regola pure il residence di via Filzi nel suo complesso). Da piazza della Borsa, peraltro, lo staff di Paoletti - si legga l’arrticolo a destra - non dispensa a sua volta cifre e si limita a precisare che trattasi, per l’appunto, di delibera d’indirizzo.

Tant’è. Per quanto riguarda gli affitti, considerati i precedenti bilanci camerali, non ci si dovrebbe allontanare troppo dal mezzo milione di redditività annua. È chiaro, invece, che un’eventuale vendita dei due immobili potrebbe grosso modo raddoppiare il “chip” di partenza in mano alla stessa Camera di Commercio per smuovere l’idea del Parco del mare, rispetto agli 11 milioni dichiarati di oggi, per la precisione dichiarati a febbraio, quando Paoletti convocò una conferenza stampa in cui urlò il suo impegno a bandire entro fine di quest’anno un project financing. Soldi, quelli prospettati dal numero uno di piazza della Borsa, che si compongono anche di quei pochi numeri srotolati nella delibera del 2012. Esempio: il saldo dell’apposito Fondo derivante dalla maggiorazione dei diritti camerali consentita dalla legge e applicata tra il 2007 e il 2013 - diverso dall’ex Fondo proventi dell’agevolata, a sua volta “proiettato” sul Parco del mare - vale al 31 dicembre scorso tre milioni e 675mila euro, di cui il 60% (due milioni e 205mila, ndr) destinato proprio al Parco del mare e il resto ai contributi pro-imprese per l’abbattimento dei costi di caratterizzazioni ed eventuali bonifiche in area Ezit.

@PierRaub

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