Prof arrestato a Trieste, spunta una sospensione
TRIESTE «Esuberante», «istrionico», «sopra le righe». Così in un documento del 2013 viene descritto Damiano Cannalire, il professore della scuola media Addobbati e Brunner agli arresti domiciliari con l’accusa di molestia sessuale aggravata nei confronti di una studentessa diciottenne dello Ial. Mentre il suo legale Sara Pecchiari ha intenzione di chiedere nelle prossime due settimane la scarcerazione del proprio assistito al Tribunale del Riesame, dal passato del docente emerge un faldone, proveniente dall’Ufficio di presidenza dell’Isis della Bassa Friulana, che portò il professore a essere sospeso per cinque giorni – dal 2 al 7 dicembre 2013 – quando era titolare di una cattedra di Storia e Filosofia al liceo scientifico Einstein di Cervignano. Nel 2014 aveva poi chiesto il trasferimento a Trieste.
Il rapporto in questione, firmato dal dirigente scolastico dell’epoca, Aldo Durì – che aveva avviato dopo diverse segnalazioni da parte di insegnanti, alunni e genitori un’indagine serrata nei confronti di Cannalire –, gli contestava di avere proposto «argomenti delle lezioni completamente avulsi dal programma della materia» e di avere formulato «motivazioni assolutamente incongrue e non pertinenti di molte valutazioni assegnate agli allievi». Ma il verbale parlava anche di «atteggiamenti equivoci che testimoniano dei rapporti ambigui e comunque inopportuni del docente instaurati con alcune allieve».
Se oggi Cannalire si trova una denuncia a suo carico, sporta ai carabinieri da una studentessa dello Ial, a cui il professore avrebbe rivolto commenti a sfondo sessuale e palpeggiato le parti intime durante un open day, cinque anni fa gli elementi raccolti non configurarono gli estremi per una denuncia penale e l’invio del fascicolo alla Procura. Il faldone però finì sul tavolo del Ufficio scolastico regionale. Nei documenti, tra le diverse testimonianze riportate dalle alunne, ne emerge una in particolare, indice di alcuni comportamenti non ritenuti “consoni”. «Un giorno, durante una lezione di filosofia dedicata alla questione del Principio (arché) ed ai quattro elementi costitutivi della natura – raccontava una ragazza al dirigente –, il professor Cannalire, guardando ogni allievo negli occhi, ha voluto associare a ciascuno un principio costitutivo dell’universo. A me è toccata l’acqua. Al termine della lezione il professore mi si è rivolto dicendo: “I tuoi occhi sono come l’acqua. Dovrei essere quattro uomini diversi per soddisfarti”.
In un’altra occasione mi ha chiamato alla lavagna e mi ha fatto scrivere “Mi si è accesa una luce nel cuore”: poi al termine della lezione davanti a tutti ha aggiunto “sei tu la luce del mio cuore”. Un’altra volta entro in classe, dove c’è una totale baraonda: è il Verdi’s day ed il professore al ritmo di una musica greca sta danzando assieme agli altri allievi. Io mi rifiuto di partecipare; lui mi guarda intensamente, fino a mettermi a disagio. Allora esco dicendogli “Lei mi fa paura”. Due giorni prima, durante una lezione sul mito orfico mi confida: “Ho visto una rappresentazione sui misteri dionisiaci: tra le baccanti mancavi solo tu!”». Episodi di questo tenore sono molteplici e tali, viene sempre riportato nel documento, «da mettere in imbarazzo le colleghe stesse». Perché? Invece di seguire il normale programma, Cannalire sembrava adottare un metodo “totalmente eterodosso”, che prevedeva musica e balli in classe. Spesso, raccontavano gli alunni, i voti venivano dati «sulla base della ritmica della musica data dal movimento del corpo». Tra le osservazioni si annota anche: «Le lezioni di storia sono ossessivamente incentrate sulla figura femminile». Tanto che, interrogati sul comportamento di Cannalire da altri professori, i giovani rispondevano che «i maschi hanno poca importanza per il professore». Gli alunni sembravano smarriti: «Non avevano ben capito quale era la relazione tra le lezioni sulla musica e gli argomenti del programma sul medioevo». Cannalire, prima di essere sospeso, invocava a sua discolpa «un contesto di pregiudizi, chiacchiere e maldicenze che gli sarebbe stato sfavorevole».
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