Porto di Trieste, D'Agostino choc sul caso Gmt-Usb: «Pronto anche a dimettermi»

Il mancato impiego dei genovesi all’Adriaterminal ottenuto dall’Usb scatena il capo dell’Authority: «Non accetto ricatti. La squadra ligure deve lavorare» 
Il commissario del porto di Trieste Zeno D'Agostino
Il commissario del porto di Trieste Zeno D'Agostino

TRIESTE Quasi albeggiava ieri mattina quando il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino, in viaggio per lavoro, ha appreso, con l’ausilio del suo tablet, che venerdì pomeriggio Unità sindacale di base (Usb) aveva raggiunto un agreement con i lavoratori genovesi, affluiti di rinforzo a Trieste per operare su una nave all’Adria terminal, inducendo i colleghi liguri a far ritorno nella Superba. «Basteranno i triestini - ha insistito Usb - e l’Autorità si preoccupi invece di ottenere dai terminalisti la formazione del personale».

Rinforzi in porto da Genova Usb protesta, ritirata ligure

Però a D’Agostino il fatto che Usb abbia deciso come e con chi organizzare l’attività sulle banchine, non è piaciuto affatto. «Non accetto ricatti - ha detto al telefono nel meriggio di ieri - non accetto che qualcuno si auto-nomini capo del porto, non accetto confusione di ruoli: se non facciamo immediata chiarezza, sono pronto a dimettermi già lunedì (domani, ndr)».

Il presidente l’ha presa proprio di punta, facendo capire che considera ingrati e irriconoscenti quei lavoratori portuali per cui l’Autorità si è spesa e si spende, per garantire loro tenuta e sicurezza occupazionali. D’Agostino vuole contestualizzare quanto è accaduto venerdì: «In questi giorni il porto è pieno di navi, il personale è impegnato nello svolgimento dell’attività ordinaria. Genoa Metal (Gmt), gestore dell’Adria terminal, ha portato un carico eccezionale, che necessita di uno sforzo operativo eccezionale. A seguito di questa specifica ragione ho autorizzato, in via eccezionale, l’intervento di una squadra di lavoratori proveniente da Genova». «Operare su una nave - insiste il presidente dell’authority - implica professionalità e competenza, bisogna saper usare mezzi e gru, in banchina non si improvvisa. Poichè non potevo distrarre personale addestrato dai compiti cui già tale personale era stato avviato, ho ritenuto opportuno che Gmt utilizzasse addetti debitamente formati». «A sottolineare l’eccezionalità della situazione - puntualizza D’Agostino - è opportuno rimarcare che il terminalista, per organizzare trasferta e permanenza della squadra genovese, spende molto di più di quanto impiegherebbe qualora fossero disponibili portuali triestini».

Quello che D’Agostino non digerisce è che Usb, a prescindere dalla concreta situazione operativa in porto, «non tolleri la presenza dei lavoratori genovesi all’Adria terminal». Lavoratori genovesi che, affiancando la manodopera triestina, avrebbero facilitato la movimentazione delle merci. Ieri e oggi, in concomitanza del fine-settimana festivo, l’Adria terminal ha osservato un turno di riposo. Ma la questione si riproporrà domani mattina, lunedì 4 giugno. Perchè domani mattina il presidente esige, come da sua autorizzazione, che l’équipe genovese collabori a operare sul cargo ormeggiato nell’unico scalo rimasto attivo nel Porto Vecchio. Il caso è deflagrato venerdì scorso, quando Usb ha organizzato un presidio davanti alla Torre del Lloyd alfine di contestare - come abbiamo visto - l’afflusso di una decina di addetti genovesi chiamati a supportare l’attività all’Adria terminal, dove era arrivato un importante carico. Fonti Usb avevano riferito che, in seguito a un confronto con i colleghi liguri, si era deciso che in banchina avrebbero lavorato solo i triestini e che l’équipe tirrenica sarebbe tornata a casa. Usb aveva poi colto l’occasione per criticare l’Autorità, che non avrebbe svolto il necessario pressing sui terminalisti affinchè procedessero a formare i portuali triestini.

Da qui la doppia arrabbiatura di D’Agostino. Va ricordato che una decina di giorni fa Usb aveva allestito un altro presidio davanti alla Torre, questa volta sulla critica situazione attraversata dalle cooperative di facchinaggio impegnate nel comparto caffeicolo.

Di recente l’Autorità ha reso noto alcuni dati relativi al traffico portuale del primo quadrimestre: in complesso la movimentazione è cresciuta del 6,55% a 20,3 milioni di tonnellate. I container sono aumentati del 14,1% a quasi 220 mila teu. Incremento per le rinfuse liquide (+5,6%), per quelle solide (+3,62%), per le merci varie (+9,21%), per il ro-ro (+3,7%), per il movimento ferroviario (+14,9%).

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