Porto di Fiume, flessione del 3 per cento

Calo inatteso. La colpa è il rincaro dei servizi e la bassa qualità degli stessi. Va meglio Capodistria con un più 11%
Il proto di Fiume
Il proto di Fiume

FIUME. Un colpo parecchio doloroso alle ambizioni del porto di Fiume di allinearsi, o almeno di portarsi a distanza minima dagli altri scali dell'Adriatico settentrionale. Nel primo trimestre di quest'anno, l'emporio fiumano ha registrato la movimentazione di 2 milioni e 50 mila tonnellate di merci varie, per un ritardo dell'8 per cento nei confronti di gennaio-marzo 2015. Una flessione inattesa, che ha sorpreso non poco gli addetti ai lavori, rendendo ancora più profondo il solco che separa Fiume e Capodistria, dato che il porto sloveno ha potuto vantare ben 5 milioni e 500 mila tonnellate, per una maggiorazione su base annua dell'11 per cento.

Un anno da record per il Porto di Fiume

In riva al Quarnero hanno deluso i carichi secchi (-24 per cento), con 825 mila tonnellate. Nel contesto negativo si sono inseriti i carichi generali, 210 mila tonnellate e una flessione del 28 per cento e in primo luogo quelli alla rinfusa. Hanno fatto movimentare 222 mila tonnellate, per un decremento che risulta essere addirittura del 44 per cento. Non c'è stato lo sprint nel settore container, con l'unico terminal a Fiume, quello in Brajdica, accontentatosi di 43 mila e 423 Teu. Nei confronti del primo trimestre di un anno fa l'aumento è stato di 3 punti, poca cosa però se si leggono le cifre capodistriane: 209.306 Teu e lievitazione del 9%. È andata meglio per i carichi liquidi, che hanno fatto rilevare arrivo e partenza di 1 milione e 226 mila tonnellate. In questo caso la maggiorazione è di 6 punti. I carichi liquidi a Capodistria sono stati alquanto inferiori nei riguardi di Fiume, sulle 856 mila tonnellate, ma anche questa voce ha avuto l'incremento su base annua del 16%. Commenti ufficiali da parte delle competenti autorità fiumane non ce ne sono stati, ma non sono poche le voci che spiegano il flop con il rincaro del corridoio trasporti fiumano. Specificatamente si tratta della maggiorazione della tariffa per i servizi di illuminazione, rincaro avvenuto all'inizio di quest'anno e obiettivo di molte critiche lanciate dagli esperti. Ad incidere sul risultato men che mediocre è stata anche la bassa qualità dei servizi prestata dalle Ferrovie statali croate, che incide in modo speciale sul trasporto contenitori da Fiume in direzione dell'entroterra.

Željko Acinger, direttore del settore Vendite alla Jadranska vrata (concessionaria dello scalo in Brajdica), è convinto che in tempi brevi ci sarà una ripartenza: «Il 3 per cento di Teu in più nei riguardi del primo trimestre 2015 è una buona base per il rilancio - ha detto - voglio rimarcare che l'anno scorso c'era stato il drastico calo delle esportazioni cinesi, addirittura fino al 50 per cento. Nel 2016 questo trend negativo è sparito e siamo convinti che nei prossimi trimestri i risultati saranno di volta in volta sempre migliori».

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