Pola: branco di occhiate aggredisce una donna “stile piranha”

POLA Attaccata da un branco di occhiate che l’hanno morsa ripetutamente fino a provocarle delle piccole ferite, soprattutto alle anche.
È la disavventura capitata qualche giorno fa a Valbandon (comune di Fasana, in Istria) a una 38enne di Pola, rivoltasi ai giornalisti per rendere noto un episodio che comunque ha dell’incredibile, non essendo mai stato registrato un attacco di occhiate, le popolari “ociade”, ad un essere umano. La polese ha dichiarato di essere certa che si trattava di occhiate, specie molto comune nelle acque adriatiche e mediterranee.
«Mi ero immersa fino a metà corpo – ha spiegato – e ho sentito qualcosa che mi mordeva o pizzicava a una gamba. Ho visto subito che si trattava di un’occhiata, grande quanto il palmo della mia mano. Pensavo se ne sarebbe andata e invece è giunta una seconda, che ha copiato la consorella e allora ho cominciato ad agitare gambe e mani».
«È stato a quel punto - ha continuato - che il branco si è lanciato contro di me, mordendomi a più non posso. Sono uscita subito dall’acqua per evitare guai maggiori, notando che dalle piccole lesioni usciva il sangue. Mai vista una cosa del genere».
Interpellati dai giornalisti, due esperti biologi marini, l’istriano Elvis Zahtila (direttore di Natura Histrica) e lo spalatino Alen Soldo (Centro studi marini di Spalato) hanno parlato di qualcosa di inverosimile, anche perché l’occhiata è un pesce timido, che non ama farsi avvicinare dall’uomo. «È proprio sicura che si trattasse di occhiate?» hanno chiesto in coro i due biologi.
Sia come sia, la polese si è fatta fotografare le piccole ferite, sostenendo categoricamente di non trattarsi di un abbaglio. L’ultimo attacco in mare ai danni dell’uomo, quello sì grave, si verificò l’ottobre 2008 al largo dell’isola di Lissa, in Dalmazia, quando un pescatore sub sloveno fu morso al polpaccio da un pescecane, probabilmente uno squalo bianco. Il pescatore riuscì a cavarsela, venendo operato all’ospedale spalatino.
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